Fiabe di genere, bufera Orsoni-Seibezzi

La delegata minaccia le dimissioni: «I libri dovevano essere in tutte le scuole». Il sindaco: «Non conosce le procedure»

Scontro a Ca’ Farsetti - con urla che si sentivano fin in anticamera, a porte chiuse - tra il sindaco Giorgio e la consigliera delegata per i Diritti civili Camilla Seibezzi, sulla vicenda tormentata dell’adozione delle fiabe di genere nelle scuole comunali per l’infanzia, che sembra giunta al suo epilogo.

Ieri era in programma una conferenza stampa congiunta di Orsoni e Seibezzi proprio per annunciare l’avvio dell’iniziativa e, in teoria, la fine delle polemiche, proseguite per settimane.

È successo, invece, esattamente il contrario, perché, dopo un’ora di inutile attesa e un confronto a porte chiuse tra sindaco e Seibezzi, letteralmente furibonda, la conferenza stampa è stata annullata per manifesto disaccordo.

Perché per il sindaco e la Giunta i mille libri di favole anti-discriminazione destinati alle biblioteche scolastiche di nidi e asili del Comune - acquistati a suo tempo su disposizione come strumento di lavoro per le insegnanti alle prese con le domande dei bambini sulle diversità - debbono essere richiesti dalle insegnanti e dalle scuole che intendono farne uso, come accade abitualmente.

Per la Seibezzi, invece - come ha ripetuto ieri - i libri con le fiabe di genere, che toccano in alcuni casi anche il tema dell’omosessualità, dovrebbero essere inviati direttamente alle scuole e agli insegnanti ferna restando, poi, la possibilità per loro di utilizzarli o meno. «Si tratta - ha detto Orsoni al termine dell’incontro - di un semplice problema di rispetto delle procedure. Purtroppo, la delegata, che non è necessariamente un amministratore e fa azione politica, forse non era a conoscenza delle procedure da sempre in uso qui, che rispecchiano in modo trasparente e corretto la messa a disposizione dei docenti degli strumenti didattici senza volerli imporre con procedure ideologiche. L'acquisizione di questi testi è conforme alle procedure in uso al pari di tutti gli altri strumenti didattici dedicati alle scuole. Lei ha gridato? Non me ne sono accorto perché forse ero nell’altra stanza».

L’iniziativa «Leggere senza stereotipi» si articola nella distribuzione di 36 libri illustrati nelle materne e 10 negli asili per «combattere - aveva spiegato Seibezzi lanciando l'iniziativa - ogni tipo di discriminazione: sia essa religiosa, fisica, sociale o di orientamento sessuale». «Mi era stato detto - ha sbottato all'uscita Camilla Seibezzi - che i libri erano stati sbloccati, cosa che ho scoperto che invece non è avvenuta. Avendo disposto io la spesa, andrò ora fino in fondo per capire di chi è la responsabilità della mancata distribuzione dei volumi a tutte le scuole, dove saranno poi gli insegnanti a deciderli se adottarli o meno. Perché, avendo consegnato la lista alle Politiche educative e alle Municipalità già il 27 novembre, c'era tutto il tempo per risolvere in questo periodo tutti gli eventuali problemi, Ma c’è evidentemente, qualche politico che vuole bloccare l’iniziativa e nel merito non ho più avuto occasione di confrontarmi con l’assessore alla Cultura delle differenze Tiziana Agostini. Chiedete a lei. Intanto sabato prossimo io sarò ancora oggetto delle “attenzioni” di Forza Nuova per la terza manifestazione che organizzano a Venezia, proprio per le mie posizioni sui temi della famiglia e la diversità. Credevo di avere il sostegno della Giunta e del sindaco su questi temi, ma se non è così possono anche togliere il disturbo, Comunque la cosa non finisce qui».

Una cosa è certa: se Orsoni e Seibezzi avevano programmato una conferenza stampa congiunta sulle fiabe di genere per la presentazione dell’iniziativa e se essa è “saltata” per il contrasto sul tema, qualcuno, evidentemente, nel frattempo ha cambiato idea.

Un “giallo” da chiarire a Ca’ Farsetti - tra larvate accuse di ricerca di protagonismo che filtrano negli uffici comunali - anche se, in questo caso, parliamo di fiabe.(e.t.)

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