«Feste per scambisti sull’isola». Custode della villa licenziato

Gli amici avvertono il proprietario della dimora di San Pieretto, minuscola isola vicino a Torcello, che alcuni siti specializzati organizzano orge nella sua abitazione. Cacciato il dipendente, che però nega e presenta ricorso al Tribunale del lavoro. Ora dovrà decidere il giudice

VENEZIA. Quando il proprietario della villa, nell’isola di San Pieretto (a due passi da Torcello), è stato avvisato da alcuni amici che nella sua casa veneziana, stando ad alcuni siti, si svolgevano feste per scambisti è andato su tutte le furie e ha cacciato il custode che aveva assunto non solo per tenere d’occhio l’isola e l’immobile, ma anche per la manutenzione, quella ordinaria. Il 44enne L.T., però, non ha digerito il licenziamento e soprattutto la causa: sostiene di non aver mai organizzato swinger party, come li chiamano negli altri paesi europei, e con il suo legale, l’avvocato Leonello Azzarini, ha presentato ricorso davanti al giudice del lavoro di Venezia: il presidente Luigi Perina ha fissato l’udienza per il prossimo 10 giugno.

Centinaia di coppie per il sesso libero: «Vogliamo soltanto divertirci»

Il proprietario della villa, l’austriaco Christian Schenk si è costituito con gli avvocati Mario Giordano e Innocenzo Megali. La villa di San Pieretto, che Schenk ha acquistato all’asta alcuni anni fa, è sede anche di una fondazione privata che porta il nome del proprietario, che nel suo paese è conosciuto. È infatti un noto ortopedico che dirige il Sanatorium ortopedico che porta il suo nome a Schruns, una stazione sciistica nel land austriaco di Vorarlberg.

A Venezia viene due o tre volte ogni anno e organizza anche iniziative per la sua fondazione, ospitando amici e colleghi. Naturalmente è rimasto sorpreso quando uno di loro aveva scoperto e gli aveva fatto notare che in un sito per coppie di scambisti c’era la promozione di una festa organizzata nella sua villa a due passi da Torcello.

E, sempre stando alle accuse mosse dai due avvocati di Schenk, i party molto particolari sarebbero stati più d’uno e a pagamento e naturalmente organizzati all’insaputa del proprietario dell’immobile. Non è l’unica accusa che muovono a L.T. e alla sua convivente: sostengono che avrebbero custodito la villa in maniera impropria e con grande trascuratezza.

L’avvocato Azzarini, dall’altra parte, contesta l’accusa, quella in cui si sostiene che il custode avrebbe organizzato e ospitato le feste per scambisti, affermando che non esistono prove e testimoni che lo dimostrino. Oltre a chiedere al giudice di revocare il licenziamento, sostiene che L.T. non sarebbe stato pagato come avrebbe dovuto e, comunque, non avrebbe ricevuto la liquidazione. Il presidente del Tribunale del lavoro ha rinviato l’udienza a giugno anche per appurare se, come sostiene l’ortopedico Schenk, che i contributi sono stati versati regolarmente presso l’ente previdenziale austriaco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia