Feste fracassone al Terrazza Mare patteggiano in 5

JESOLO. Serate musicali, danzanti e canore disturbavano la quiete e il sonno degli ospiti del Camping “Villa Al Mare”di Ca’ Savio. Gli altoparlanti e il vociare finiti nel mirino erano quelli del...
FG JESOLO FARO CONCERTO TERRAZZA MARE
FG JESOLO FARO CONCERTO TERRAZZA MARE
JESOLO. Serate musicali, danzanti e canore disturbavano la quiete e il sonno degli ospiti del Camping “Villa Al Mare”di Ca’ Savio. Gli altoparlanti e il vociare finiti nel mirino erano quelli del “Terrazza Mare” di Jesolo, in piazzetta del Faro. Ieri in cinque tra organizzatori-gestori degli eventi di pubblico spettacolo, proprietari o legali rappresentanti delle società che nel tempo si sono succedute alla guida del locale hanno patteggiato la pena di 20 giorni di reclusione per la violazione dell’articolo 659 del codice penale che punisce il “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”.


L’accordo è stato sancito tra la rappresentante della Procura e il difensore degli imputati, con il benestare del giudice monocratico Enrico Ciampaglia. Solo uno degli imputati ha scelto invece di non concordare la pena ma di proseguire nel dibattimento (i sei erano stati destinatari di un decreto di citazione diretta a giudizio) con l’obiettivo di dimostrare la propria estraneità alle accuse mosse.


Quella dei locali fracassoni è una questione che ritorna puntuale ogni estate lungo il litorale. I fatti contestati dalla Procura ai sei imputati, legati in modo diverso al “Terrazza Mare”, risalgono ai mesi primaverili ed estivi dal 2009 al 2015. Parte dei reati è andata nel frattempo prescritta visto il tempo trascorso.


Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero «posto in essere sistematica attività di intrattenimento musicale, danzante e canoro caratterizzato dall’insistente vociare degli avventori e da diffusioni sonore di elevata intensità con impianti acustici sia interni che esterni, anche sull’area demaniale lungo la riva sinistra alla foce del fiume Sile», e con questo comportamento «disturbavano il riposo dei clienti e le occupazioni dei dipendenti della società “Villa Al Mare”, nonché degli occupanti dei caseggiati vicini». Il tutto in orario serale e notturno, vanificando così, secondo l’accusa, la ricerca dell’agognata tranquillità per i vacanzieri in ferie in quella zona tra Jesolo e Ca’ Savio.


Rubina Bon


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