Festa per i 50 anni di Andrea Zambon malato di Sla da 18
QUARTO D’ALTINO. Una grande festa a sorpresa assieme alle persone che gli vogliono bene, che da anni lo sostengono e che nonostante passi il tempo, continuano a fargli sentire il loro calore infondendogli voglia di vivere. Nato sotto il segno dell’acquario, qualche giorno fa Andrea Zambon, veneziano residente a Quarto d’Altino malato di Sla da 19 anni, ha festeggiato i 50 anni. Un appuntamento importante per lui che alla vita ha deciso di non rinunciare, per vedere i suoi figli crescere, sposarsi, diventare un giorno nonno, amare sua moglie e stare assieme ai suoi affetti, compreso il suo micio, Artù, che passa le giornate con lui. C’è anche chi è venuto da Genova.
La moglie, Mariagrazia Morgese, ha organizzato per Andrea una festa a sorpresa nell’hotel Crowne Plaza di Quarto, dove si sono riunite oltre 60 persone ad attenderlo, in una stanza con le luci spente. Andrea ci è cascato, e tanta è stata la gioia, che è scoppiato a piangere come un bambino. A festeggiarlo i compagni di scuola, amici che giocavano con lui a calcio, colleghi e colleghe di quando lavorava nelle navi da crociera. E poi una band musicale grazie a un amico di campo Santa Margherita, che ha suonato la musica dei tempi di Andrea, quando a mandare in visibilio i fan c’erano i Pink Floyd. «Andrea non se lo aspettava», racconta Mariagrazia, «non poteva immaginare che davvero facessi tutto questo da sola».
La figlia ha realizzato un collage con le foto di Andrea da quando era piccolo all’età adulta, che poi ha mostrato al pubblico festante grazie all’ausilio di un proiettore. Non sono servite parole, anche immobilizzato, Andrea ha parlato con gli occhi, ringraziando tutti i presenti e scoppiando a piangere di gioia. «Sentire tutto questo calore gli da la forza, sentirsi amato per Andrea è motivo di vita». Il micio Artù è rimasto a casa, in attesa del padrone. Questa estate Andrea tornerà al mare, nella spiaggia di Torre dell’Orso, dove il direttore dell'albergo lo attende, così come i vicini di ombrellone. «Abbiamo rimesso a nuovo il pulmino», spiega Mariagrazia.
Il suo sogno mai realizzato, specialmente da quando è immobilizzato a letto, rimane sempre quello di poter incontrare Papa Francesco e parlare, a suo modo, un po’ con lui. Anche solo stando in silenzio. Adesso c’è una nuova speranza. «Sappiamo che il Papa verrà in Veneto, speriamo in quell’occasione, che Andrea possa incontrarlo». La Sla si è manifestata quando Andrea aveva 31 anni, allora lavorava sulle navi da crociera per la Costa e girava i porti, amava il suo lavoro e ancor di più il mare.Una passione che gli è rimasta dentro.
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