Festa per i 50 anni del camping Garden Paradiso realtà di successo

Emozione e ricordi nella cerimonia a Cavallino dove sono stati ricordati i tre soci fondatori  

l’anniversario

Una grande torta color giallo canarino perimetrata di fragole con il numero 50 e il logo azzurro per festeggiare il mezzo secolo del camping Garden Paradiso. Tanto tempo è passato dalla fondazione della struttura ricettiva di via Francesco Baracca nel 1969 grazie all’intuizione di tre amici trevigiani: Alessandro Tognana, Giovanni Caberlotto e Giuseppe Biasuzzi. «La loro lungimiranza», ha dichiarato la presidente della società Sait Srl che lo gestisce, Maria Tognana, «insieme all’amore per il loro lavoro sono state le solide fondamenta per costruire questa realtà di successo. Sicuramente nemmeno loro immaginavano che questa struttura potesse diventare quello che oggi è diventato il Camping Garden Paradiso».

«Compiere 50 anni insieme, ha aggiunto «è un’emozione unica. 50 anni di impegno, di ospitalità, di emozioni, sorrisi e passione. Vecchie e nuove generazioni, forti della tradizione ed attenti al futuro, hanno lavorato insieme per rendere possibile il raggiungimento di questo traguardo. La massima riconoscenza e gratitudine sono rivolte a tutti i nostri collaboratori, che con passione, amore, affiatamento, motivazione, si dedicano con cura e dedizione ai nostri cari ospiti. Le risorse più preziose per noi, sono da sempre, il capitale umano e quindi vi ringrazio personalmente, a nome di tutti i soci e del consiglio d’amministrazione».

Una cerimonia che ha visto intervenire la sindaca Roberta Nesto ricordando che lo scorso anno aveva conferito il premio Excellence al Garden Paradiso. La direzione del camping ha ringraziato la fedeltà di turisti che soggiornano nel camping ogni estate da 50 anni come la signora Carla Cocco, ed ha poi rivolto un ricordo particolare al membro del cda dal 1985 recentemente scomparso, pioniere del turismo Giovanni Cattel, chiamando sul palco i suoi figli, Gianfranco ed Andrea, a ricevere una targa commemorativa. —

Francesco Macaluso

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