Festa in disco, ragazzina in coma etilico. "Sballo in aumento"

Una quattordicenne portata al Pronto soccorso assieme ad altri tre coetanei meno intossicati. Scoppia una rissa: tre denunciati. Gli esperti: "Genitori state attenti: siete una delle cause"

NOALE. Una serata nata per far divertire i ragazzi è finita in rissa e una giovanissima di Noale è andata all’ospedale in coma etilico. Senza contare i denunciati, pure loro giovani, i feriti e, come conseguenza, il “tutti a casa” scattato alle 2, con tanto di stop alla musica. È successo tra sabato e ieri alla discoteca Night&Day di Noale, dove per la festa studentesca si erano raccolti tra i mille e i 1500 ragazzi provenienti dal Veneziano, Padovano e Trevigiano. Un bel gruppo, insomma, anche perché il tam-tam degli inviti erano corso tra Internet e telefonini. Dell’episodio si stanno occupando i carabinieri di Noale e la Radiomobile di Mestre.

Alcol. Tanta paura per unn quattordicenne di Noale che ha esagerato con gli alcolici. La festa studentesca per lei è finita al Pronto soccorso in coma etilico. A Mirano le hanno fatto smaltire la sbronza e dopo un paio d’ore è stata riportata a casa dai genitori. Al pronto soccorso sono finiti altri tre ragazzini, sempre ubriachi. Da stabilire se abbiano bevuto o meno all’interno del locale; non è escluso che si fossero portati gli alcolici e li abbiano consumati fuori. Le indagini sono in corso.

Caos a mezzanotte. Poco dopo mezzanotte è scoppiato il caos dentro al locale. Forse una battuta di troppo, un complimento che non si doveva fare, forse il gomito già alzato in precedenza e sono iniziati a volare calci e pugni, coinvolgendo diverse persone, maschi o femmine che fossero. C’è chi si è trovato a subire pugni al volto, schiaffi e la situazione ha iniziato ben presto a degenerare. Nella follia generale c’è chi ha avuto l’acutezza di sollecitare l’intervento dei militari, arrivati in pochi secondi. Placati gli animi, tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni originari della zona di Piove di Sacco, nel Padovano, sono stati denunciati per rissa e portati a Mestre. Erano considerati tra i più facinorosi e hanno ammesso le loro responsabilità, spiegando di aver esagerato.

Bilancio. Chi si è trovato contuso o ferito dalle botte ricevute ha potuto ricorrere alle cure dell’ambulanza della Croce rossa italiana allestita all’esterno. Oltre una decina di ragazzi si sono fatti medicare sul posto. Una ragazza è stata portata al Pronto soccorso per attacchi di panico, ma nessuno ha riportato gravi conseguenze.

Organizzatori. La festa era stata pubblicizzata, come succede nell’era della tecnologia, tra social network e telefonini. Così si è riusciti a raggruppare oltre 1000 persone provenienti da tutta la zona. «Avevamo predisposto tutto» chiarisce uno dei promotori «ingaggiando la sorveglianza e prevedendo un’ambulanza. A un certo punto, per colpa di quattro ragazzi, la festa è stata rovinata. E ce ne dispiace. Hanno iniziato a prendere a testate chiunque capitasse loro a tiro e alle 2 abbiamo dovuto sospendere, anche per rispetto di quanto successo».

L’allarme. «Il fenomeno dello sballo da superalcolici fra i giovanissimi è in aumento. I segnali di questi comportamenti eccessivi spesso sono chiari, ma molte volte a non coglierli sono proprio i genitori». Mauro Cibin è il direttore del Sert dell’Asl 13. «A fronte di una generale diminuzione del consumo di alcol fra la popolazione» spiega Cibin «assistiamo in questi ultimi anni a un aumento invece di comportamenti limite e pericolosi da parte di minorenni e giovanissimi. Questi comportamenti però non sono isolati, fanno parte di una serie di comportamenti disordinati compiuti a livello collettivo. Ecco che spesso accanto allo sballo da superalcolici registriamo l’uso di marjuana o hashish in questi gruppi giovanili e comportamenti sessuali completamente disinibiti. Insomma si tratta di un livello comportamentale ben definito di cui ci sono spesso delle avvisaglie ben precise».

I genitori. Un aspetto importante in questi fenomeni, al di là del comportamento giovanile deviante, è che spesso i genitori sono concausa di questi comportamenti. «I ragazzini per mantenere certi ritmi di vita al di fuori delle loro possibilità di adolescenti» continua il direttore «chiedono continuamente soldi ai genitori. Per un fine settimana arrivano a spendere anche 200- 300 euro. Il guaio è che certi genitori i soldi chiesti glieli danno senza fiatare e senza porsi il problema di come li spendono. È come dire: prendi, fai quello che vuoi. I genitori a volte quando succedono fatti del genere cadono dalle nuvole. Andando invece un po’ più a fondo, si scopre che i segnali di richiesta di aiuto erano stati dati, solo che dai genitori non erano stati recepiti». C’è poi il fenomeno dei raduni fatti con un passaparola sui social network. «I social network sono ora per i giovani quello che era un tempo la piazza del paese. Insomma serve una maggior responsabilizzazione dei comportamenti anche su questo versante». Sulla stessa linea anche Stefano Valentini, assessore alle politiche sociali a Stra e referente per la Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 per i problemi delle devianze giovanili. «Questi comportamenti sono causati sempre di più» osserva Valentini «dall’assenza completa della figura genitoriale. A Stra avevamo organizzato corsi dedicati ai giovani su come prepararsi al delicato compito di genitore. Dopo un primo momento di entusiasmo, l’interesse è calato e quest’anno il corso è saltato per mancanza di iscrizioni».

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