Festa di San Martino A don Armando il premio della bontà
FAVARO. Don Armando Trevisiol, a nome della Fondazione Carpinetum, riceve il premio di San Martino il Buono, per il bene profuso verso la città e la carità concreta a favore di anziani e non, ma soprattutto degli “ultimi”.
È stata una giornata davvero movimentata quella di ieri per la comunità di Favaro, che ha visto centinaia di persone affollarsi al Centro La Piazza per festeggiare San Martino, grazie all’evento realizzato da Vivifavaro e Veca (Venezia Cavalli e Ambiente) assieme a molti altri gruppi e associazioni.
A fare da sfondo all’iniziativa un San Martino alto sette metri, che arrivava quasi sino al tetto del Centro, issato con delle tavole di legno e pure infiocchettato, realizzato da Piero Trabuio.
Ma andiamo con ordine. Al mattino l’evento clou è stata la processione lungo le strade di cavalli e cavalieri che accompagnavano un figurante, appunto il Santo del Mantello. Seicento bambini delle scuole del territorio si sono presi per mano sotto la supervisione degli insegnanti, ma anche dei carabinieri e dei vigili e hanno fatto varie tappe, tra cui quella al municipio, per poi raggiungere la Piazza.
A ciascun bambino è stato regalato un San Martino, caramelle, dolcetti e foto ricordo sotto il grande dolce che campeggiava al centro della Piazza; per loro poi sono stati organizzati giochi, sketch, festa. I cavalli hanno percorso tragitti insoliti, grazie all’abilità dei loro fantini, dell’associazione Veca e delle Giacche Verdi, destando la meraviglia dei più piccoli.
Nel pomeriggio i momenti principali sono stati due: il taglio del mega San Martino, che ha richiesto davvero molta abilità e che è stato dato in omaggio a chiunque passasse per la Piazza, e la consegna del premio San Martino il Buono, da parte del Panathlon Club di Mestre, con il presidente Giorgio Chinellato, alla “Fondazione Carpinetum di solidarietà cristiana onlus” per le innumerevoli attività svolte a favore dei cittadini.
«“Abbiamo scelto don Armando Trevisiol e la sua Fondazione», spiegano gli organizzatori del premio, «perché è la realtà che più spicca in città. Quando si pensa alla beneficenza si pensa a don Armando e chi oggi porta avanti la sua opera, perché la sua istituzione mette in campo energie e si spende per dar vita ad opere concrete non solo per gli anziani, ma più in generale per tutti gli abitanti bisognosi. Azioni che vanno oltre le parole, aiuti reali, quello di cui la gente oggi ha bisogno».
Nel passato a ricevere il premio sono stati don Franco De Pieri, monsignor Angelo Centenaro, la San Vincenzo. «Si tratta di un premio negli anni dedicato a chi in città assiste i bisognosi e fa del bene», spiega Chinellato. «La Fondazione Carpinetum è un movimento importante, vogliamo accendere i riflettori e richiamare l’attenzione su chi lavora incessantemente per gli altri e dar loro il nostro sostegno».
Dopo la consegna della targa, alcuni ristoranti di Favaro, tra cui il Convento, Olindo, Il Capolinea, La Pesa, hanno offerto piatti caldi espressi, tra cui risotto alle salsicce, pasticcio di zucca e molto altro.
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