Festa della Liberazione L’Anpi scrive a Napolitano

Il Comune vieta ancora una volta il gazebo dei partigiani per il 25 aprile Rossitto: «Volevamo coinvolgere la città nella sua gloriosa storia»
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI FGAVAGNIN SAN DONA 25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE
COLUCCI FGAVAGNIN SAN DONA 25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE

Divieto di salire sul palco il 25 aprile, l'Anpi di San Donà protesta e scrive al presidente Napolitano. La combattiva presidente dell'Associazione nazionale partigiani, sezione di San Donà, Maria Rossitto, non ha cercato la polemica con il Comune, ma ha deciso di mettere in chiaro le cose, rendendo nota anche ai vertici della Regione e dello Stato la incredibile vicenda dell'Anpi sandonatese, da anni colpita da ostracismo proprio nel giorno della Liberazione.

Una polemica riaccesa dal fatto che anche quest'anno la festa della Primavera prenderà il sopravvento in una città colma di fiori e piante. La cerimonia in piazza per il 25 Aprile è comunque prevista, con una scaletta che coinvolgerà gli studenti delle scuole, chiamati a parlare sul palco. Solo una volta prese la parola il partigiano Arturo Rizzo. Poi in una San Donà medaglia d'argento, ma con ben altre e forti "resistenze" davanti alla lotta partigiana, l'Anpi è stata messa a tacere anche per la forte opposizione delle associazioni combattentistiche di Ennio Mazzon. Il presidente ha sempre contestato apertamente la lotta partigiana, difendendo la storia fascista a San Donà .

«Celebrare con canti e balli la Festa del 25 Aprile», dice la presidente Rossitto, «è il modo più vicino all'euforia, alla felicità che attraversò il popolo italiano all' annuncio della Liberazione Ricordare in questo modo la fine di un lungo, tragico e doloroso periodo di sofferenze, morti e distruzioni, ci sembrava potesse essere condiviso».

«In quest'ottica l'Anpi aveva chiesto di poter posizionare in zona pedonale un gazebo che aveva lo scopo di rendere ancora più gioiosa tale ricorrenza», continua la presidente dei partigiani, « I cittadini sarebbero stati coinvolti nell'atmosfera trascinane delle canzoni popolari e avrebbero potuto meglio comprendere cosa significò la fine delle immani sofferenze. Sull'onda di “Bella Ciao”, sicuramente la Festa sarebbe stata più partecipata. Il rifiuto del gazebo da parte dell'amministrazione lascia perplessi e sbigottiti. L'Anpi ha deciso di segnalare al Capo dello Stato, al Presidente della Regione Veneto e al Prefetto di Venezia quanto accade nella città Martire, medaglia d'argento al valor militare nella Guerra di Liberazione».

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