Festa del radicchio rosso, Mestriner: «Troppa burocrazia»
«Troppa burocrazia anche per le feste». La denuncia è del sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, intervenuto ieri al taglio del nastro della 34esima Festa del radicchio rosso di Rio San Martino.
Davanti a una platea di produttori, rappresentanti dei consorzi di tutela e delle associazioni di categoria, Mestriner ha puntato il dito contro le difficoltà sempre maggiori di organizzare manifestazioni come quella in corso: «Colpa di una burocrazia scellerata e mal applicata», ha detto il sindaco, «che ostacola manifestazioni che hanno il merito di sostenere e promuovere l’economia locale e sono anche volano per attività benefiche». Lorenzo Michielan, presidente della Pro Loco, ha poi confermato: «Che sono tanti i volontari che mettono in moto una vera e propria economia solidale a favore del territorio». L’inaugurazione della festa è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione del comparto dell’economia agricola. Come sottolineato in questi giorni dal Consorzio di tutela del radicchio rosso Igp infatti, in quasi 20 anni di indicazione geografica il valore lordo della produzione è passato da 2,5 a 50 milioni di euro. Una coltura orticola a elevato valore aggiunto, che proprio nell’area nord del Veneziano ha trovato uno dei territori d’elezione.
Ieri intanto ha aperto la mostra mercato dei produttori di radicchio rosso precoce (domenica si attende invece il primo tardivo della stagione), radicchio rosso di Chioggia, rosso di Verona e insalata di Lusia, oltre alla mostra del prodotto ecocompatibile e biologico. Dentro e fuori il palatenda la festa si è animata per tutto il weekend con lo stand gastronomico (tra pizze e birre a base di radicchio), i velivoli storici, le auto sportive, musicisti e sbandieratori. (f.d.g.)
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