Festa del 25 aprile con i negozi aperti ma è polemica
Festa della Liberazione con shopping. Ormai in materia di commercio alcune ricorrenze del calendario sono state sdogante dalla deregulation e dalla liberalizzazione di orari e aperture. Normativa sulla quale Confesercenti e Cei vorrebbero si facesse marcia indietro (migliaia di sottoscrizioni raccolte in Veneto).
Domani, dunque, sarà un 25 aprile di compere free per tutti, alla faccia delle “decrescita felice”. La maggior parte dei templi dello shopping ha annunciato che rimarrà aperto con i consueti orari e dunque chi non fa il ponte o sta a casa potrà andare a comperare il pane piuttosto che portare a lavare i capi invernali. Ciò non vuol dire che i mestrini si accamperanno all’interno delle gallerie dei Centri, ma che, all’occorrenza, possono contare sui negozi aperti.
Non solo i giganti del commercio alzeranno le saracinesche, ma anche alcuni piccoli alimentari: chi deciderà di tenere aperto la mattina (specialmente i negozi al dettaglio) chi anche il pomeriggio o solo durante quest’ultimo (i negozi di vestiti e le boutique per la maggior parte). Molte catene faranno il consueto orario, vedi alla voce Billa. Aperto il centro commerciale Auchan, il concorrente a due uscite di tangenziale, il Valecenter di Marcon, aperto il panorama di Marghera, il Centro Le Barche e ovviamente l’outlet di Noventa di Piave per gli appassionati della moda.
Altra storia per il primo Maggio, festa dei lavoratori. L’annuncio ufficiale non è stato ancora dato perché molti ipermercati e centri decideranno all’ultimo, facendo coincidere la decisione con i turni settimanali. Il Valecenter ha annunciato che rimarrà chiuso, probabilmente anche Auchan, il Panorama non ha comunicato nulla ai suoi dipendenti. L’unica certezza è che a rimanere aperto sarà sicuramente il Centro Le Barche di Mestre. Voce fuori dal coro la Coop, ultima arrivata in zona Auchan, che ha fatto sapere la volontà di tenere chiuso, sia il 25 aprile che il primo maggio.
A livello nazionale le segreterie di Cgil Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero, ma a livello territoriale i sindacati stanno a vedere. «Domani, Festa della Liberazione, sarà aperto ovunque, tranne rare eccezioni come il caso della Coop», spiega Roberta Gatto della Filcams Cgil. «Noi però proclamiamo lo sciopero, andando in soccorso del dipendente, solo se le catene obbligano le persone a lavorare. Nelle nostre zone abbiamo sondato che ciò non accade: si chiede la disponibilità facoltativa dei dipendenti e generalmente la si trova. Se invece si costringesse il lavoratore, allora scatterebbe lo sciopero, ma in genere nessuno lo fa, perché si uscirebbe dal contratto».
Passi la Liberazione, ma per la Festa del Lavoro, i sindacati sono pronti: «Non ci sono ancora dati certi, la grande distribuzione sta valutando il da farsi, molti centri e catene rimarranno chiusi, ma non ci sono state comunicazioni ufficiali e noi prima di decidere cosa fare, aspettiamo. Nel frattempo abbiamo raccolto moltissime firme contro le liberalizzazione».
E rimane attuale l’invito ai clienti di non riempire il carrello della spesa.
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