Festa al PalaArrex di fine Ramadan Scoppia la polemica
JESOLO. Adesso è ufficiale: le porte del PalaArrex si aprono per tutti i musulmani che vorranno festeggiare la fine del Ramadan. L'effetto Del Piero e gli allenamenti del suo Sydney allo stadio Picchi hanno sfrattato le centinaia di fedeli che la scorsa estate erano riusciti a trovare finalmente un luogo di preghiera adeguato per centinaia di persone. La Jesolo Turismo, che gestisce il palazzo del turismo in piazza Brescia, e l'amministrazione comunale, partecipe delle quote, hanno deciso dunque di trovare una soluzione concedendo una delle sale della struttura polivalente del lido. Il comitato per i diritti civili esulta per la scelta considerata epocale, anche se già si accendono le polemiche del gruppo di Jesolo Bene Comune con Christofer De Zotti e Lucas Pavanetto: «Intanto le sale dovrebbe essere concesse a pagamento, come avviene per altri soggetti, e ci chiediamo se vi sia una reale reciprocità in quei paesi in cui i cattolici non avrebbero parimenti le stesse opportunità offerte loro qui. Chiederemo spiegazioni e documentazione in merito». Il comitato, che ha trai referenti Salvatore Esposito, è molto soddisfatto. «I giorni 8 e 9 di agosto», spiega il referente del comitato, «tutti gli islamici della zona di Jesolo e circondario potranno svolgere la rituale preghiera collettiva e partecipare ai festeggiamenti per la festa di fine Ramadan al PalaArrex. Un cambio di rotta deciso dall'amministrazione comunale che ha dato un segnale di apertura verso gli islamici del territorio. Segnale già lanciato negli ultimi due anni con la concessione dello spazio adiacente il campo sportivo Picchi». «Il rispetto delle diversità», aggiunge, «che costituiscono un ottimo spunto di civile confronto e costruttivo dialogo, non può che avere il nostro plauso. In particolar modo se confrontato con i momenti di aspra contrapposizione vissuti nei precedenti anni. Confidiamo che tale saggia decisione rappresenti l'inizio di un diverso percorso di discussione con le ''altre'' realtà presenti a Jesolo. Speriamo che anche gli altri motivi di contrasto possano essere affrontati e possibilmente risolti con la civile discussione ed il reciproco rispetto, isolando in tal modo i fomentatori di odio razziale e divisione culturale». Il sindaco, Valerio Zoggia, appare molto sereno: «Si tratta di un primo esperimento, poi vedremo se le sale potranno essere concesse anche per altri momenti legati alla loro religione nel rispetto di tutti i credi senza distinzione che non sia l'osservanza delle nostre leggi».
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