Fermato il titolare del circo “Cristiani Bros”

Accusato di essere coinvolto in un’inchiesta sull’immigrazione clandestina
I due ragazzi, ricercati per l'incidente avvenuto la scorsa settimana alla periferia di Roma dove ha perso la vita una donna filippina e 8 persone sono rimaste ferite, fermati dalle forze di Polizia, Roma, 1 giugno 2015. I due ragazzi rischiano l'accusa di omicidio volontario. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
I due ragazzi, ricercati per l'incidente avvenuto la scorsa settimana alla periferia di Roma dove ha perso la vita una donna filippina e 8 persone sono rimaste ferite, fermati dalle forze di Polizia, Roma, 1 giugno 2015. I due ragazzi rischiano l'accusa di omicidio volontario. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

VIGONOVO. È stato fermato dalla Squadra Mobile di Venezia uno degli indagati nell'inchiesta della Procura di Palermo sull'immigrazione clandestina. Gli agenti hanno notificato il decreto di fermo a Darvin Matteo Cristiani, 66 anni, titolare del circo “Cristiani Bros”, che si trova per una serie di spettacoli a Tombelle di Vigonovo.

L'uomo, secondo quanto si è appreso, si sarebbe prestato per assumere, con documentazione falsa, migranti indiani che sarebbero poi stati impiegati negli spettacoli. In realtà l’impiego era solo sulla carta.

Sono 41 i provvedimenti di fermo emessi dalla Procura di Palermo nell'ambito dell’indagine “Golden Circus” della Squadra Mobile del capoluogo siciliano, che ha scoperto un'organizzazione transnazionale che avrebbe favorito l'ingresso illegale dei migranti. Solo nell'ultima parte del 2013, hanno accertato gli uomini della Polizia, sono stati fatti entrare in Italia cinquecento cittadini extracomunitari, provenienti principalmente dall'India, dal Pakistan e dal Bangladesh. Secondo le indagini, l'associazione - in cui sono coinvolti impresari di circhi e un dipendente della Regione Sicilia - avrebbe movimentato un giro d'affari di oltre sette milioni di euro.

«I migranti irregolari arrivano dall'India, dal Bangladesh, dal Pakistan. Per raggiungere l'Italia attraverso la compiacenza dei circhi pagavano fino a 15 mila euro per ottenere una falsa autorizzazione all'assunzione nei circhi firmata dalla Regione Sicilia. A ricostruire il meccanismo della truffa è Rodolfo Ruperti capo della Squadra Mobile di Palermo , che ha condotto l'operazione chiamata, non a caso, “Golden Circus”.

Nell'inchiesta è indagato anche un impiegato della Regione Sicilia che avrebbe svolto un ruolo fondamentale. «Una volta ottenuta l'autorizzazione falsa - aggiunge Ruperti - Per il nulla osta della questura l'organizzazione si serviva di timbri falsi».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia