«Fermate quelle ruspe Ci sono nidi di rondine»
MIRA. «Stop ai lavori previsti all’ex rifugio Mamma Rosa di Dogaletto per tutelare i nidi di rondine presenti dentro la struttura e sotto il tetto». La richiesta arriva dalla Lega italiana protezione uccelli (Lipu) veneziana che, in queste ore, ha scritto al sindaco Maniero, agli assessori Claut e Sanginiti, e alla polizia provinciale. Un avvertimento per proteggere le rondini che stanno già occupando numerosi nidi costruiti negli anfratti dell’ex canile di via Bastiette a Dogaletto.
Sebbene i cani siano già stati spostati altrove, e ospitati adesso a Gambarare in un’area di via Maestri del Lavoro che servirà tutti e diciassette i Comuni che fanno riferimento all’Asl 13, le rondini non hanno badato certo al luogo prescelto per farci i loro nidi: un edificio che è interessato da lavori di ristrutturazione, che però adesso potrebbero essere fermati almeno fino a settembre, quando gli uccelli di specie protetta voleranno a sud.
«Le rondini svolgono un’importante funzione di equilibrio naturale quali predatori di insetti, e sono specie minacciata da estinzione, e per tale motivo protette su tutto il territorio nazionale», spiega Giampaolo Pamio, responsabile della sezione veneziana della Lipu. zSono inoltre tutelate a livello europeo dalla convenzione di Bonn e dalla convenzione di Berna, ratificata in Italia con la Legge 503 del 5 agosto 1981, ed espressamente tutelate in Italia anche dalla Legge 157 del novembre 1992 per la tutela della fauna selvaggia. Pertanto è fatto divieto a chiunque di uccidere rondini, balestrucci, rondoni o distruggere i loro nidi. Questo appello si fa pressante in quanto, ogni anno le rondini sono sempre più rare».
A tale scopo è prevista, qualora vi sia la possibilità di recare danno a tali uccelli, la sospensione di tutti i lavori a edifici con presenza di nidi abitati nel periodo di nidificazione e una sanzione pecuniaria. Una cosa già avvenuta alle Vaschette di Marghera la scorsa estate, quando i lavori di abbattimento vennero sospesi in giugno per poi riprendere a settembre inoltrato, una volta accertato che tutti i nidi delle rondini presenti erano stati liberati con la migrazione. Municipalità e Comune fermarono infatti i lavori di demolizione, dopo aver verificato la presenza di numerosi piccoli di rondine in tutti i nidi che erano stati fatti dagli esemplari adulti nelle varie palazzine presenti nell’area interessata dai lavori.
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