Feriti due vigilantes veneziani nell'inferno dell'A27

Scioccato e in una barella dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso il vigilante veneziano, 45 anni, afferma:  "In vent'anni di lavoro mai una rapina del genere"

Treviso. «Oltre 20 anni di lavoro a vigilare sulle strade e mai una rapina del genere». Quarantacinque anni, veneziano, il vigilantes della Civis ferito al ginocchio sinistro dai colpi sparati dal commando è steso sulla barella del pronto soccorso in attesa della radiografia.

«Non posso raccontare nulla, ho già detto tutto alla polizia» ripete accennando un sorriso. Quella stessa polizia che in quei minuti è ancora lungo l’A27 a interrogare i suoi colleghi per ricostruire l’accaduto. Ne ha viste di tutti i colori in tanti anni di onorato servizio. Straordinari stasera? «Come sempre, ci sono abituato» dice rivolto alla porta dell’ambulatorio dove è sotto osservazione anche il collega. Anche lui è di origini veneziane, è in osservazione in una stanza dell’astanteria del pronto soccorso del Ca’Foncello.

La loro trasferta con il portavalori era iniziata ieri nel tardo pomeriggio di ieri come tante altre volte. Stavano tornando indietro quando è scattato il fuori programma. Nessuno si aspettava il fuori programma nemmeno Alice Lollo una giovane trevigiana in dolce attesa anche lei ieri sera si trovava sull’A27. Anche lei è finita al pronto soccorso del Ca’Foncello sotto choc. Ha visto i banditi pararlesi davanti armati dopo aver bloccato il Tir di traverso sull’A27 prima di Treviso Sud. Al telefono, in attesa degli accertamenti dei medici che l’avevano visitata al suo arrivo in ambulanza, raccontava i drammatici momenti da poco vissuti. Bionda, esile, riferiva dell’assalto di cui era stata testimone e che l’aveva lasciata sotto choc, a fianco a lei un ragazzo: «Ho avuto paura» spiegava al cellulare, «è stato dvvero immediato, assurdo».

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