Fedeli islamici in fila per donare sangue all’Avis

Dopo gli appelli  per superare la carenza di plasma i musulmani del centro “Salam”  hanno risposto in massa: "Fare il bene non ha colore nè nazionalità"

SPINEA «Il sangue ha un solo colore, nessuna etnìa o religione». Parole che campeggiano sulla locandina che invita i fedeli del centro islamico di Spinea a donare il sangue: così, sabato scorso, si è materializzato il primo accordo tra Avis di Mirano e S. Maria di Sala e l’associazione islamica Salam di Spinea: una raccolta di sangue straordinaria, voluta dagli stessi aderenti all’associazione, che oltre a permettere di dare una mano in una situazione di carenza ematica cronica sul territorio, ha permesso di superare una buona dose di pregiudizi. A raccontare la giornata è il vicepresidente dell’Avis comunale di Mirano e Santa Maria di Sala, Giuliano Casotto: «I membri dell’associazione marocchina hanno deciso di essere parte attiva nel problema della mancanza di sangue nel Miranese. La mancanza di donatori è un’emergenza nazionale, ma qui da noi la comunità islamica si è voluta rendere disponibile contribuendo a migliorare la situazione».

Il camper autoemoteca dell'Avis
Il camper autoemoteca dell'Avis

Così sabato, al centro islamico di via Negrelli, è arrivato il camper-emoteca dell’Avis che ha permesso a un primo gruppo di marocchini di effettuare i prelievi per l’idoneità. Presenti molti volontari, un medico e un infermiere: una ventina i marocchini che si sono sottoposti ai test e che ora, se i risultati saranno positivi, potranno donare il sangue proprio come i loro concittadini italiani. «Proprio il fatto che abbiano partecipato in molti e con grande convinzione fa ben sperare per il futuro», dice Casotto, «e ancor di più se si pensa che le altre comunità islamiche, dopo aver sentito di questa giornata, hanno manifestato il desiderio di partecipare anch’essi alle donazioni per contribuire alla causa».

Manca sangue: islamici in fila per le donazioni

L’apertura alla comunità straniere può rappresentare in effetti un aiuto importante per le riserve ematiche dell’Avis, visto che ormai anche le campagne di sensibilizzazione non sembrano sufficienti a colmare la richiesta di sacche. Un’iniziativa per la quale l’associazione Salam ha speso molto, anche per ribadire come l’Islam sia prima di tutto religione di pace, contro tanti pregiudizi di oggi nel mondo occidentale che lo legano al terrorismo: nelle locandine che promuovono il reclutamento di donatori, i musulmani spinetensi si autoinvita a partecipare numerosi ai prelievi. «Tutti dovremo farlo», spiega il primo donatore islamico di Spinea, sulla poltrona per il prelievo, «la nostra religione dice che cambiare il sangue fa bene al corpo, ma può salvare anche altre vite». Sta scritto anche nel Corano: «Chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità».

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