Fece a pezzi la vicina, perizia psichiatrica per Ricky Torta

MESTRE. Il 68enne Riccardo “Ricky” Torta sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica così come hanno chiesto i suoi difensori, gli avvocati Giorgio Bortolotto e Antonio Bortoluzzi. Lo ha deciso nei giorni scorsi il giudice veneziano Alberto Scaramuzza, il quale ha già nominato i periti: sono lo psichiatra forense di Padova Claudio Rago e il medico legale e psichiatra di Dolo Alessandro Marcolin. Il 27 aprile il magistrato darà loro l’incarico: dovranno stabilire la capacità o meno di intendere e volere dell’imputato, la sua capacità di seguire il procedimento e la pericolosità sociale. I legali delle parti offese, gli avvocati Renato Alberini e Mauro Ferruzzi, nomineranno un loro consulenze, lo psichiatra Rubens De Nicola, così come farà la difesa, visto che la perizia si svolgerà in incidente probatorio, cioè in contraddittorio tra le parti.
Torta è accusato di omicidio volontario per aver ucciso, il 15 gennaio scorso in casa sua, la 78enne Nelly Pagnussat e da quel giorno si trova in carcere. «Sono stanco e stressato», aveva spiegato nell’interrogatorio di qualche giorno dopo, al termine del quale il suo difensore, già allora, aveva insistito perché fosse ospitato in un luogo di cura psichiatriuca piuttosto che in carcere. «E’ scandaloso che dopo tre anni dalla chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, che erano più simili a lager», aveva dichiarato allora il difensore, l'avvocato Bortolotto, al termine del brevissimo interrogatorio, «la Regione Veneto non abbia ancora provveduto all'apertura di una Residenza per l'esecuzione di misure di sicurezza». «Tanto più di fronte al fatto che quelli già aperti in altre regioni», ha aggiunto, «non abbiano avuto la disponibilità a prendersi in carico Torta». Adesso una residenza esiste, è in provincia di Verona.
Torta, stando a una prima ricostruzione compiuta dagli investigatori della Squadra mobile, avrebbe sfondato con un pesante martello il cranio della vicina, che lui chiamava zia non tanto perché era davvero una parente ma per consuetudine, perché la frequentava quasi quotidianamente da tempo. L’anziana sarebbe morta per quella forte martellata, quindi l’ex contrabbandiere veneziano avrebbe cominciato a tagliare il corpo in pezzi con la segna elettrica in modo da poterlo nascondere nei sacchi della spazzatura.
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