Febbre del Nilo, tre casi in città. Salgono a 19 le persone colpite
Tre nuovi casi di febbre del Nilo sono in queste ore all’attenzione dei medici dell’Ospedale dell’Angelo. Ad esserne affetti sono altrettanti mestrini colpiti due settimane fa dal virus attraverso la puntura delle zanzare comuni (genere Culex) e che, da una dozzina di giorni, sono in cura per debellare il problema. Due sono anziani che soffrono già di patologie piuttosto serie, tanto che il virus in forma acuta avrebbe anche potuto aggravarne pesantemente le condizioni, mentre il terzo paziente è un giovane che è stato ricoverato con fenomeni in pregresso, ma che resta tuttavia in cura per evitare sorprese. «Il loro quadro clinico è complessivamente in via di miglioramento e non sono in pericolo», precisa il dottor Enzo Raise, direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive e Tropicali. «Tuttavia, il decorso può essere piuttosto lungo e non vogliamo lasciare nulla al caso»
. Con questi tre casi emersi nella zona di Marghera e Mestre sale a 19 il numero complessivo di quelli riscontrati nelle ultime settimane a cavallo tra le province di Venezia e Treviso: in particolare a Treviso, Oderzo, San Donà, Concordia, Pramaggiore, Fossalta, Spinea, Mira e Dolo.
«La zona insulare e il centro storico al momento non hanno fatto registrare alcun caso, però abbiamo notato come i tre casi siano a ridosso di zone dove già altri se ne sono manifestati», segnala il primario. Il virus viene trasportato dagli uccelli migratori e colpisce in particolare i cavalli. Poi le zanzare, dopo aver punto questi ultimi ed essersi infettate, trasmettono il virus all’uomo con una nuova puntura. Virus che non ha altri vettori, quindi è impossibile la trasmissione da uomo a uomo come accade invece per la normale influenza di stagione.
«Al 3 settembre scorso la situazione vedeva 6 casi in forme che hanno colpito il cervello, 5 con effetti in forma moderata e 5 con la scoperta del virus nel sangue dopo le visite fatte da donatori», prosegue il dottor Raise. «Sia ben chiaro: non siamo di fronte a una situazione allarmante, semplicemente c’è la massima attenzione da parte dei medici, compresi quelli di famiglia, pronti a segnalare eventuali nuovi casi. Il virus si manifesta con forti mal di testa e dolori muscolari, e febbri prolungate, quindi è facile da individuare. In genere solo l’1 per cento dei casi viene colpito al cervello, il 10 ha manifestazioni simili alla normale influenza e nel restante dei casi non accade magari nulla».
La soglia di attenzione scatta quando in un determinato territorio si supera il livello dello 0,50 della popolazione che viene infettata, e questo in alcune zone è già accaduto, tanto che l’Ufficio Igiene e il Comune sono già corsi ai ripari con interventi di disinfestazione straordinaria. «In alcune parti del nostro territorio possono vivere anche 8-15 mila esemplari di zanzare per chilometro quadrato», conclude il primario. «Il consiglio che do a tutti è di utilizzare le pastiglie larvicide acquistabili in farmacia per i tombini nei giardini e mettere piccoli pezzi di filo di rame nei sottovasi per difendersi dalla proliferazione dell’insetto».
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