Favaro, casa a luci rosse arrestata la sfruttatrice
Costretta a restare in casa a prostituirsi ricevendo anche venti clienti al giorno, di giorno e di notte. I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Mestre hanno arrestato per sfruttamento della prostituzione una donna cinese di 48 anni, Yang Chun Yan, residente a Milano, che gestiva una casa di appuntamenti a Favaro Veneto in via Monte Cervino. L’indagine è iniziata lo scorso marzo scorso quando i residenti del condominio segnalano ai militari un andirivieni sospetto di persone da un mini appartamento di proprietà di un italiano ma affittato, con contratto trimestrale, a una ragazza cinese, che poi si scoprirà essere la ventenne prostituta sfruttata.
Dopo le segnalazioni i carabinieri iniziano i controlli e scoprono che l’appartamento è una casa chiusa, reclamizzata attraverso riviste cartacee e annunci online (ad esempio su bakeka.it). Le foto di splendide ragazze cinesi e un numero di telefonino al quale rivolgersi per prendere un appuntamento. A prendere le telefonate era però la sfruttatrice - che si fingeva la prostituta - e che dava appuntamento ai clienti. Poi, con un secondo telefono, avvisava la ragazza, ventenne, ospite dell'appartamento, invitandola a prepararsi. La sfruttatrice, al momento dell'arrivo dei clienti, obbligava la ragazza a tenere acceso il telefono per ascoltare la fase della contrattazione - e dare o meno il via libera - a seconda della prestazione e del prezzo stabilito con il cliente, prezzo variabile tra i 20 e i 200 euro. La sfruttatrice, di Milano, è stata arrestata a Mestre davanti all'agenzia di annunci di Aladino, in una laterale di via Cappuccina, alla quale la donna si rivolgeva all’incirca ogni due mesi per acquistare i pacchetti pubblicitari. Un arresto avvenuto in flagranza anche perché poco prima di essere fermata la donna è stata contattata da un carabinieri che si era finto cliente per concordare un appuntamento.
Nella perquisizione dell'appartamento i carabinieri, oltre a tutta l'attrezzatura necessaria, hanno trovato anche 2000 euro in contanti. Nell’appartamento lavorava una sola prostituta che veniva però cambiata ogni 4-5 mesi secondo gli elementi raccolti dal comandante della compagnia Antonio Bisogno e dal tenente del Nucleo operativo Alessandro Riglietti. Varia la clientela: il ragazzino alla prima esperienza e il pensionato in cerca di emozioni. Rintracciati al telefono dai militari, con imbarazzo, non hanno potuto far altro che ammettere. La sfruttatrice è stata accompagnata nel carcere femminile della Giudecca.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia