Favaro: «campo sinti, eliminiamo tutti gli abusi edilizi»
FAVARO. Sempre più famiglie sinti chiedono di poter accedere alle graduatorie comunali per andare ad abitare in una casa vera. Ieri mattina la commissione Politiche sociali, guidata dal consigliere Giacomo Guzzo (Idv), si è recata in sopralluogo al villaggio di via del Granoturco, così come richiesto dal leghista Alessandro Vianello, per verificare la situazione degli abusi edilizi e fare il punto. Assieme ai consiglieri, un dispiegamento di forze dell’ordine che a più di qualcuno non è piaciuto. I consiglieri hanno discusso con gli abitanti che ne avevano voglia, hanno camminato su e giù per il villaggio, per capire le problematiche e prendere visione, in qualche caso, di giardini recintati, garage, opere di diverso genere, alcune delle quali non dovrebbero starci, come vialetti e piastrelloni.
In tutta trasparenza, il vicedirettore generale del Comune, Luigi Bassetto, ha spiegato che esistono abusi che hanno risvolti penali, come i box lamiera, e altri amministrativi che seguono un diverso percorso e per i quali ci può essere pena pecuniaria, ma che possono anche essere riconosciuti come miglioria.
A fare la differenza è la volumetria. «Per gli abusi penali ci sono la denuncia giudiziaria e la rimozione», dice Bassetto, «per gli amministrativi cerchiamo di procedere con un po’ di accortezza, tenendo presente che in ogni caso, tutti saranno perseguiti». Se ad esempio i sinti si sono realizzati un vialetto fino alla casetta perché quando piove l’auto si impantana nel fango, non si può certo fargliene una colpa.
«Un’amministrazione seria», ha precisato, «prima si occupa delle grosse illegittimità». Ieri è stato anche spiegato dai rappresentanti del Comune che 15 famiglie su 38 vorrebbero una abitazione. Quando è nato il villaggio, l’alternativa era l’inserimento negli alloggi, ma solo 7 nuclei hanno accettato, adesso sembra che altri 15 siano disposti a provare situazioni alternative, si tratta di trovare percorsi per inserirli, ricordando che questo campo è provvisorio.
«Voglio andare via da qui», spiega una donna, «ho una figlia, ma i tempi degli alloggi pubblici sono lunghi. Case in affitto ce ne sono, ma costano 500, 600 euro e noi siamo senza una occupazione, è dura per voi cercare lavoro, figurarsi per noi».
«Appartamenti?», ribatte Vianello. «Bisogna parlarne e capire se i sinti sono idonei, prima di tutto però si deve partire dal fatto che non sono nullatenenti, ma posseggono, come vediamo, auto da 60 mila euro. Questo sopralluogo ha confermato tutte le critiche mosse in questi anni dalla Lega al progetto del campo di via del Granoturco. Gli abusi edilizi denunciati mesi fa sono ancora tutti lì e nessuno interviene. A questi si aggiungono danneggiamenti vari, inclusa la cabina dell’Enel aperta, come se qualcuno avesse forzato la serratura».
«La Lega sbaglia», dice il capogruppo del Pd, Claudio Borghello, dispiaciuto nel vedere tante forze dell’ordine, «i dati dicono che le politiche di integrazione funzionano». Il consigliere di Mestre, Chiara Puppini, ha sottolineato il grande lavoro della Municipalità con i bimbi del villaggio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia