Fatture false per 100 milioni, tre arresti

La Ital M Commerciale vendeva bevande sotto costo grazie a un sistema di cartiere. Nei guai anche una sandonatese
Di Marco Filippi
Filippi Montebelluna sede uffici Ital-M
Filippi Montebelluna sede uffici Ital-M

MONTEBELLUNA. In quattro anni, tra il 2012 e il 2015, hanno emesso fatture false per 100 milioni di euro. Un sistema che ha permesso loro di evadere l’Iva per 11 milioni di euro e di immettere nel mercato italiano prodotti sottocosto. Una concorrenza sleale che gli uomini della guardia di Finanza della tenenza di Montebelluna hanno stroncato nei giorni scorsi, notificando alle menti della frode fiscale tre ordini di custodia cautelare. La misura più restrittiva, quella del carcere, è stata notificata a Davide Salvoni, 44 anni, originario di Torino, residente in Svizzera (difeso dall’avvocato Luigi Ravagnan del foro di Venezia), il fornitore della merce. Il gip, dopo l’interrogatorio di garanzia, gli ha accordato gli arresti domiciliari. Ai domiciliari anche Dora Di Maro, 40 anni di San Donà, amministratore di diritto della Ital M Commerciale srl, e Christian Mussato, 42 anni di Montebelluna, amministratore di diritto della stessa società.

L’indagine della tenenza della guardia di Finanza di Montebelluna è partita nel marzo scorso. I finanzieri, coordinati dal luogotenente Silvio Mele e dal maggiore Francesco Calimero, erano venuti a conoscenza del fatto che la Ital M Commerciale srl, un’azienda montebellunese che commercia in bevande alcoliche e non all’ingrosso, con un volume d’affari di oltre 30 milioni di euro, immetteva nel mercato prodotti sottocosto rispetto alle ditte concorrenti. E così, nel corso dell’indagine le Fiamme Gialle hanno scoperto che era stata messa in piedi, almeno dal 2012, una maxi frode fiscale, attraverso un articolato di sistema di fatturazioni per operazioni inesistenti e società cartiere.

Il vorticoso carosello di false fatturazioni partiva da due società estere, una con sede in Svizzera e l’altra in Repubblica Ceca, che facevano capo a Davide Salvoni, un italiano, originario di Torino e iscritto all’Aire. Le due società di Salvoni rifornivano di bevande la Ital M Commerciale, attraverso due depositi situati a Treviso e a Torino. Sulla carta, però, la merce faceva un giro virtuale che coinvolgeva una serie di “cartiere” (società esistenti solo sulla carta), amministrate da “teste di legno”, che produceva così l’emissione di una serie di false fatture che permetteva alla Ital M Commerciale di ottenere prodotti sottocosto, grazie agli sgravi sull’Iva. Secondo le indagini delle Fiamme Gialle la società montebellunese poteva contare su un indebito credito Iva di circa 700.000 euro all’anno. Tra il 2012 ed il 2015, sono state emesse fatture per operazioni inesistenti per oltre 100 milioni di euro, con un’evasione dell’Iva complessiva per più di 11 milioni. I finanzieri hanno scoperto che il sodalizio si serviva di un conto corrente bancario di garanzia (detto “escrow”), attraverso il quale simulava pagamenti verso le società “cartiere”.

Le misure cautelari sono state eseguite dalle Fiamme Gialle nei giorni scorsi. I tre indagati sono già comparsi davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. L’indagine, comunque, prosegue a caccia di eventuali complici.

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