Faro sul cielo di Marghera, Arpav diffida il Comune

Marghera. Altolà dell’agenzia ambientale contro la prevista accensione di Ramses II. Gli astrofili veneziani: «Va rispettata la legge sull’inquinamento luminoso» 

MARGHERA. Fioccano le diffide contro l’illuminazione straordinaria per il centenario di Porto Marghera voluta dal Comune. Dopo i comitati e gli astrofili, ieri si è mossa anche l’Arpav: tutti contro l’accensione di Ramses II, faro allo xenon della potenza 72 megawatt, ospitato da Cereal Docks, e prevista lunedì prossimo alle 18. 30.

Si tratta della più potente apparecchiatura di illuminazione a testa mobile del mondo, che solcherà il cielo con una lama di luce, simbolo contemporaneo della centralità di Porto Marghera. Un sistema che però violerebbe le leggi venete. I primi a muoversi erano stati gli attivisti di Veneto Stellato, coordinamento regionale contro l’inquinamento luminoso che ha sede a Nove, a due passi da Bassano del Grappa, e che riunisce ricercatori universitari, astrofili e cittadini, e che fa parte dell’Osservatorio regionale a direzione Arpav sull’inquinamento luminoso.

«Saputo di questo progetto, il 28 dicembre abbiamo inviato una diffida al Comune di Venezia», spiega il presidente di Veneto Stellato, Leopoldo Dalla Gassa. «La cosa curiosa è che la notifica di lettura in posta certificata ci è giunta solo l’altro ieri, il che sta a significare che per leggere le notifiche a Ca’ Farsetti impiegano due settimane. Facevamo prima a portarla a mano dalla nostra sede, navigando a remi lungo il Brenta».

«Detto questo», rincara Dalla Gassa, «Il Comune è in palese violazione della legge regionale del 2009 che vieta l’utilizzo di qualsiasi faro simile, e che fa seguito a una legge che già ne regolamentava e vietava l’uso dodici anni prima. Faro di qualsiasi colore e potenza. Il primo cittadino, ma soprattutto i suoi uffici, non possono non saperlo, così come la ditta che lo installerà. Sono leggi, chiare, tanto che pure Arpav si è mossa da Padova inviando una ulteriore diffida sempre mercoledì».

Diffida il cui invio è stato confermato dalla stessa Arpav ieri. Dopo la mostra di arte allestita a Palazzo Ducale e dedicata alle materie prime che venivano lavorate nel polo industriale, e il concerto della Fenice sul centenario, la contemporaneità di Porto Marghera, da quattro giorni vive di un ulteriore passaggio significativo: l’illuminazione artistica dei serbatoi delle bioraffineria Eni, del ponte Bossi, infrastruttura per il trasporto dei prodotti degli impianti di Versalis (Eni), e della torre dell’acquedotto di Marghera.

Il passo successivo è appunto quello previsto per lunedì prossimo, ma sulla cui realizzazione, a questo punto, c’è più di qualche punto interrogativo. «Perfino il Codice della strada vieta l’uso di fasci luminosi simili, ma lasciamo da parte questo ulteriore aspetto» conclude il presidente di Veneto Stellato, cui ieri hanno fatto eco pure gli Astrofili veneziani. «Qui siamo di fronte a una palese violazione delle leggi regionali» si sottolinea «E se davvero il Comune di Venezia non farà marcia indietro, come auspichiamo, siamo pronti anche a rivolgerci all’autorità giudiziaria in tutte le sedi competenti».


 

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