Faro su Marghera, dietrofront di Arpav

L’Agenzia di protezione ambientale revoca la diffida al Comune per "inquinamento luminoso" e si limita a chiedere uan serie di informazioni

MARGHERA. Marcia indietro dell’Arpav sull’accensione del grande faro Ramses II prevista lunedì alle 18.30 a Porto Marghera. Dopo la diffida inviata al Comune giovedì, in merito a un inquinamento luminoso che non sarebbe stato giustificato, anche in virtù delle leggi regionali vigenti, ieri a Ca’ Farsetti è giunta una seconda comunicazione da parte dell’Agenzia regionale per l’ambiente.

Una comunicazione in cui sostanzialmente si fa riferimento alla protesta dell’associazione Veneto Stellato in merito all’iniziativa in programma lunedì e agli uffici veneziani di Ca’ Farsetti vengono chiesti gli elementi di natura tecnica e amministrativa sull’impianto che verrà utilizzato per generare il grande fascio luminoso, con particolare riferimento alle sue caratteristiche e alle modalità d’uso previste. Il tutto sottolineando che la nota in questione va a sostituire la diffida di due giorni fa.

Faro sul cielo di Marghera, Arpav diffida il Comune


Un cambio di direzione che ieri ha lasciato perplessi coloro che da anni si battono per ridurre l’inquinamento luminoso nella nostra regione, dal momento che il Veneto è tra quelle che ne producono maggiormente e che fin dal 1997, e successivamente nel 2009, il governo regionale ha approvato leggi specifiche a tutela del territorio e degli osservatori astronomici presenti.

Da Ca’ Farsetti nessuna reazione rispetto al dietrofront dell’Arpav. Sulla base della considerazione che il sentiero di avvicinamento degli aerei verso l’aeroporto Marco Polo non dista molto da dove partirà il fascio di luce previsto dal Comune tra le varie iniziative collegate al centenario di Porto Marghera, erano state chieste le autorizzazioni all’Enav. Autorizzazioni concesse: il progetto va dunque avanti.

Ramses II è un faro allo xenon della potenza 72 kilowatt, che sarà ospitato da Cereal Docks. Si tratta della più potente apparecchiatura di illuminazione a testa mobile del mondo, che solcherà il cielo con una lama di luce, quale simbolo contemporaneo della centralità di Porto Marghera. Dopo la mostra d’arte allestita a Palazzo Ducale e dedicata alle materie prime che venivano lavorate nel polo industriale, e il concerto della Fenice sul centenario, la contemporaneità di Porto Marghera, da alcuni giorni vive di un ulteriore passaggio significativo: l’illuminazione artistica dei serbatoi delle bioraffineria Eni, del ponte Bossi, infrastruttura per il trasporto dei prodotti degli impianti di Versalis (Eni), e della torre dell’acquedotto di Marghera. Il passo successivo è appunto quello previsto per lunedì con l’accensione di Ramses II.

Da Veneto Stellato, coordinamento di associazioni e cittadini che lavora proprio per ridurre l’inquinamento luminoso in regione, il presidente Leopoldo Dalla Gassa è sorpreso. «Arpav ha richiesto il progetto illuminotecnico, vedremo se il Comune lo fornirà per dimostrare di essere in regola. Quando sarà appurato che il fascio di luce non rispetta la legge regionale, il Comune cosa farà, lo spegnerà? A noi il Comune ha risposto oggi (ieri, ndr) dicendo che hanno l’ok di Enav ma questo non risolve il problema dei vincoli di legge. Si stano arrampicando sugli specchi».

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