Fare benzina a Mestre, ecco dove costa meno / TABELLA
MESTRE. Fare un pieno di benzina da 50 litri alla pompa bianca più economica della città (Vega o Auchan) il 22 febbraio scorso costava 70 euro e 45 centesimi. Allo stesso distributore, ieri, quel pieno veniva quasi 9 euro in più, 79 euro e 70. L’effetto della nuova accise sui carburanti introdotta dal governo Monti può essere riassunta da questo semplice dato. Ma basta guardare in questi giorni i tabelloni luminosi dei benzinai per accorgersi della violenta impennata di prezzo subita da verde e gasolio. Una vera e propria mazzata per le tasche degli automobilisti mestrini i quali però, valutando bene fra un distributore e un altro, possono arrivare a risparmiare anche 5 euro a pieno.
A Mestre il self più economico resta quello dei cinque distributori Vega e dell’ insegna Auchan: 1,594 al litro la benzina senza piombo, 1,584 il diesel. Nel “fai da te” la pompa più cara è a la Total di via fratelli Bandiera, mentre chi applica il servito propone per la benzina tariffe superiori a 1 euro e 70 centesimi. La batosta per gli automobilisti, insomma, è servita. Ma quel che è peggio, come avverte Paolo Zabeo della Cgia di Mestre, è il possibile «effetto inflattivo derivante dall’aumento dei costi del trasporto».
Effetto accise. La nuova accisa introdotta mercoledì ha fatto sentire subito il proprio peso nelle pompe mestrine: i prezzi al litro si sono impennati. Rispetto a 9 mesi fa (monitoraggio a Mestre del nostro giornale) verde e diesel costano anche il 13 per cento in più. Il 22 febbraio scorso nella terraferma la “senza piombo” costava mediamente 1,44 euro al litro, il gasolio 1,35. Ieri la media fra i distributori monitorati in città era di 1,656 per la verde e di 1,648 per il diesel. Insomma, per il solito pieno da 50 litri di benzina ieri bisognava sborsare in media 82 euro e 80 centesimi contro i 72 euro di febbraio. Ancora più evidente il divario sul gasolio: 82,40 euro adesso, 67,50 nove mesi fa.
Convenienza. La fortuna degli automobilisti mestrini è che in città negli ultimi anni s’è sviluppata una fitta rete di pompe bianche. Anche ieri le cinque a insegna Vega e quella dell’Auchan - le quali applicano sempre prezzi identici - risultavano le meno care. Il pieno “fai da te” da 50 litri di verde costava 79 euro e 70 centesimi, quello di gasolio 79 euro e 20. In via fratelli Bandiera, alla Total si spendevano circa 5 euro in più. L’area low cost per il carburante si trova fra la zona del Terraglio e Zelarino, laddove sono concentrate le cinque pompe del Vega e quella dell’Auchan. Anche in via fratelli Bandiera da qualche anno alcuni distributori hanno tolto l’insegna, ma ieri lungo la strada di Marghera nessun distributore è sceso per le verde sotto l’1,6 euro a litro.
Allarme. La protesta contro l’ennesima batosta nei confronti degli automobilisti sta coinvolgendo privati cittadini, associazioni di categoria, sindacati. Ma al di là dell’effetto diretto alla pompa, un altro grande (e forse inevitabile) rischio è alle porte. «L’aumento del costo del gasolio – spiega Paolo Zabeo della Cgia – anche se una parte verrà recuperato con la carbon tax dagli autotrasportatori, avrà per forza un effetto inflattivo sui prodotti, soprattutto quelli alimentari. Entro la fine dell’anno potrebbe esserci una vera e propria esplosione dei prezzi, dato che l’80 per cento delle merci in Italia viaggia su gomma». Nelle prossime due settimane, avverte Zabeo, «il rischio inflazionistico è molto elevato. Questo è uno degli effetti più temuto, perché va a colpire in generale tutti i cittadini-consumatori».
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