Famiglie monoparentali sussidi regionali a rischio
Più che un bando per ottenere un sussidio, quello destinato alle famiglie monoparentali o ai genitori separati in difficoltà sembra un percorso a ostacoli.
Al di là dei tempi - comunque troppo ristretti per presentare le domande - chi ha bisogno di aiuto deve compilare non uno, ma ben 10 allegati. Il tutto per dimostrare la sua condizione di indigenza economica.
«Un aiuto per i cittadini in difficoltà è sempre importante, ma erogato in questi termini rischia di non essere abbastanza significativo», commenta il vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, «ci pare da parte della Regione più una politica delle dichiarazioni, che della sostanza».
Il motivo è molto semplice: detto delle peripezie burocratiche per presentare la domanda, a disposizione ci sono 700 mila euro, con contributi fino a un massimo di 5 mila euro ciascuno. Ma non solo per Venezia, per tutta la Regione Veneto. Un aiuto economico rivolto alle famiglie composte da un solo genitore e uno o più figli a carico, che si trovi in gravi difficoltà economiche. Il prestito deve servire per affrontare spese sanitarie o per il pagamento del canone di affitto per abitazioni non di lusso. E si avranno poi due anni per restituirlo. «Se da un punto di vista ogni contributo utile ad aiutare i cittadini più bisognosi è ovviamente positivo», prosegue Simionato, «dall'altro siamo molto critici verso la Regione. Innanzitutto perché il bando è sperimentale e quindi non sappiamo se sarà replicato il prossimo anno e, in secondo luogo, perché dimostra ancora una volta lo scollamento della Regione nei confronti dei Comuni e delle reali esigenze della popolazione». Il bando, anche se disposto dalla Regione, ricadrà interamente sui Comuni, che si faranno carico di tutta la parte burocratica e amministrativa. E dovranno raccogliere le domande entro il 21 novembre per consegnarle poi a fine mese. Secondo le stime dell'Osservatorio Politiche di welfare, solo nel Comune di Venezia le famiglie (con un reddito Isee tra 5 mila e 25 mila euro) che potrebbero averne diritto sono circa 400.
«A Quarto d’Altino ci sono donne che non sanno come acquistare pannolini e assorbenti, o che vanno a rubare la carta igienica nei bagni dei bar», rincara il sindaco Silvia Conte, «i casi di miseria li vediamo tutti i giorni, uno tsunami sociale devastante. Ma i fondi deliberati a marzo sono arrivati colpevolmente solo ora. Perché?». Per il vicesindaco di Marcon, Guido Scroccaro, «il rischio è che gli aiuti siano minimi. Un pessimo modo per fare selezione». E chi ha già ricevuto sussidi negli ultimi due anni, per lo stesso motivo fino a 300 euro, sarà escluso.
Simone Bianchi
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