«Famiglia, Cereser non vada all’incontro»

San Donà. L’associazione Lgbte torna alla carica sulla conferenza in programma domani al Don Bosco

Conferenza sulla famiglia naturale, domani sera alle 21 all’oratorio don Bosco l’atteso intervento del sindaco Andrea Cereser. E subito Lgbte, associazione che tutela gay, lesbiche, trans, bisex ed etero, lancia un monito: «Il sindaco non partecipi all'incontro».

Un attrito che nasce quando Cereser non partecipò alla serata organizzata da Lgbte sul tema della omosessualità e identità di genere, ma al suo posto venne un assessore delegato, Maria Grazia Murer, per il saluto dell’amministrazione. Una serata che non ebbe il patrocinio del Comune. I referenti dell’associazione hanno dunque rilevato che il sindaco invece andrà domani sera al ciclo di incontri sulla famiglia. Cereser ha già spiegato che la sua presenza è puramente istituzionale e che il Comune avrebbe partecipato, come è stato, a ogni evento nel rispetto democratico di tutti e della libertà di esprimersi. Ma questo non è bastato ai referenti di Lgbte che tornano alla carica a un giorno dall’evento. Si tratta di un ciclo di incontri organizzato dall’oratorio Don Bosco con il patrocinio del Comune.

«Si chiude così il ciclo», ricorda Denis Mazzon, «e tra i relatori c’è appunto il sindaco Andrea Cereser. Non porterà solo il saluto del Comune, ma sarà anche relatore. Lo invitiamo pertanto a non partecipare e essere davvero super partes. Se proprio vuole, ci vada come cittadino e non come primo cittadino, rappresentando la città di San Donà. Le nostre  conferenze, che teniamo regolarmente, per prima cosa non hanno avuto alcun patrocinio del Comune. E il sindaco lo abbiamo sempre invitato, anche se ha sempre delegato. C’era la presenza dell'assessore Murer, la quale ha portato i saluti della giunta, ma non è stata nostra relatrice».

«Risulta che nel programma politico del sindaco», ricorda, «ci fosse anche il registro delle unioni civili, e adesso? Va a parlare di famiglia naturale o della teoria del gender? Lo invitiamo a fare il sindaco, e non a rappresentare il Comune visto anche il clima caldo nei confronti delle persone Lgbt. Piuttosto si soffermi a riflettere sulle dichiarazioni di qualche suo assessore in giunta che dice che la famiglia è solo composta da uomo e donna. Allora chiedo a quest’ultimo di chiarire cosa si intenda con la parola famiglia. Per noi la famiglia rappresenta anche una persona con il proprio animale».

Il riferimento è al vice sindaco, Luigi Trevisiol, che senza esitare si era schierato per la famiglia naturale. (g.ca.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia