«Famiglia ancora separata Ora basta, è inaccettabile»

Bambina positiva alla cocaina, il difensore della coppia attacca il Tribunale dei minori: «Venerdì doveva emettere il decreto di reintegro, ne risponderà»

VENEZIA. «Ogni giorno in più che il Tribunale dei minori ritarda ad emettere il decreto di reintegro della patria potestà per i genitori ingiustamente accusati, i danni arrecati da questo comportamento saranno addebitati allo Stato. Risarcimenti che saranno chiesti nella causa civile che avvierò con la famiglia». A dirlo è l'avvocato Matteo Mion, difensore dei coniugi del Veneziano accusati di aver ferito e drogato la loro bimba. Genitori che, da quanto emerso dalle perizie della Procura della Repubblica di Venezia, sono stati accusati ingiustamente. «Ora», spiega l'avvocato, «ci troviamo di fronte al fatto che il Tribunale dei Minori sta tergiversando, quando si trattava di emettere di fatto un atto dovuto. Il decreto di ricostituzione temporanea della patria potestà sarebbe dovuto essere emesso già venerdì scorso. Perché non è stato fatto? Perché la camera di consiglio del Tribunale dei minori non ha decretato? Si tratta solo di pratiche burocratiche visto che di fatto dai prossimi giorni la bimba sottratta questa famiglia tornerà nella sua abitazione. Le verifiche di rito come sempre saranno fatte, ma a famiglia ricomposta. Chi ha provocato questo danno immenso pagherà, con un processo civile che intenteremo all'ospedale di Padova e a questo punto per ogni giorno di ritardo in più al Tribunale dei Minori e quindi allo Stato».

L'incubo per la famiglia veneziana è iniziato quando la figlia è stata ricoverata in Pediatria a Padova, lo scorso 24 febbraio, per una ferita profonda alla bocca. In più era positiva alla cocaina all'esame del capello (negativi invece i genitori). La bimba, con provvedimento del tribunale dei Minori, è stata affidata insieme alla madre a una casa famiglia, mentre il papà è rimasto nella sua abitazione. Poi la svolta clamorosa: la relazione del primario di Medicina legale dell'Asl 12, Silvano Zancaner, incaricato dalla Procura di Venezia, ha ricostruito un quadro completamente diverso da quello tratteggiato nella segnalazione dei medici padovani: la neonata non ha assunto cocaina e il taglio alla lingua è compatibile con la caduta riferita dalla madre. «Dopo le perizie della Procura che scagionano mamma e papà, la separazione della famiglia è inaccettabile», tuona Mion. «Sappia il Tribunale dei Minori che ogni giorni di ritardo da venerdì sarà messo in conto».

Alessandro Abbadir

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