Falso medico, le nuove accuse al vaglio del padre del bimbo
CAMPONOGARA. «Siamo rimasti sorpresi nel vedere che Andrea Stampini è implicato in vicende che hanno provocato altri danni, e in alcuni casi dei morti durante la sua attività professionale di medico o presunto tale. Valuteremo eventualmente con i nostri legali l’opportunità di fare fronte comune all’emergere di una realtà dai tratti davvero inquietanti» .
Questa la reazione del papà del bambino di Camponogara che ora ha quasi un anno, e che ha riportato lesioni gravissime, secondo la famiglia, a causa della condotta di Stampini, accusato ora anche da una donna di Vicenza. La famiglia ha fatto un esposto dal quale è partita una inchiesta della Procura di Venezia per far luce sulle circostanze del parto avvenuto il 26 dicembre 2014 all’ospedale di Dolo. Dall’inchiesta della Procura è emerso che Stampini non aveva i titoli accademici per poter svolgere la professione medica. Per ora il titolo accertato che ha pur avendo fatto il primario e lavorato in 3 ospedali, è quello di geometra. Per questo l’ordine dei medici di Ferrara in cui Stampini era iscritto, lo ha sospeso ufficialmente in quanto “non sussistono all’origine i requisiti per l’iscrizione all’albo professionale”. Stampini in questi giorni è finito nell’occhio del ciclone anche dal punto di vista mediatico e nella puntata di martedì della trasmissione “I fatti vostri” difeso dall’avvocato Zanforlini è stato chiamato in causa da Renata Dalla Rizza una signora di Bassano che nel 2004 ha visto la figlia morire dopo un parto che era stato seguito proprio da Stampini. La donna si è mossa insieme all’Unione Consumatori del Veneto e ha portato il caso all’attenzione della Procura di Vicenza Nelle scorse settimane la vicenda è finita anche in Parlamento con una interrogazione dei deputati del Pd Delia Murer e Michele Mognato al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. «Stampini», dice il papà del bimbo di Camponogara, «si è difeso anche in tv sempre alla stessa maniera negando l’evidenza e cioè che per ora non è in grado di produrre la sua laurea perché non la trova. Ora stiamo aspettando con i nostri legali la chiusura delle indagini da parte della magistratura sulla quale poniamo piena fiducia». (a.ab.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia