Falso bigliettaio di Actv al pontile della Salute
Neppure il tempo, una settimana fa, per i carabinieri di Venezia e la Procura di denunciare per truffa ai danni di Actv quattro italiani che per mesi hanno rivenduto ai turisti per 7,50 euro, biglietti acquistati per un’euro e mezzo - approfittando dello sconcerto di visitatori onesti, in pontili senza biglietteria - che subito il raggiro fai-da-te torna in strada, con nuovi protagonisti.
Come l’uomo che domenica pomeriggio stazionava al pontile della Salute, dove non c’è biglietteria, neppure automatica, pur essendo molto frequentato nei giorni di festa: sui sessant’anni, giaccone blu “simil Actv”, modi gentili, l’uomo aspetta in piedi accanto alla passerella d’ingresso, proprio vicino alla validatrice Imob, come si può vedere nel video pubblicato sul sito del giornale. Quando due turiste inglesi si fermano per leggere i cartelli, lui dice loro sorridendo che bisogna fare i biglietti per salire a bordo e che lui è lì apposta per venderli: 7,50 euro l’uno. Si raccomanda che li «beeppino». E, infatti, le due donne pagano e salgono a bordo. Subito dopo l’uomo fa la stessa scena con una coppia francese: «Dovete avere il biglietto per salire», dice sempre pacato e sorridente, ed ecco che dalla tasca del giaccone blu spuntano altre due tessere Venezia Unica.
Non certo l’opera buona di un passante gentile, perché non si comprenderebbe il fatto che l’uomo passi il suo tempo a vendere biglietti acquistati regolarmente, senza guadagnarci nulla. La truffa ai danni dell’azienda - hanno spiegato nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Venezia - sta proprio nel fatto che i biglietti si possono fare a bordo dei mezzi Actv e che, quindi, all’azienda vengono sottratti dei soldi. Il trucco - secondo quanto ricostruito nell’indagine - è quello di acquistare grazie a una tessera Venezia Univa biglietti con lo sconto “residenti” a 1,50 euro, per poi rivenderli a prezzo turistico, con un bel margine di guadagno: 6 euro a pezzo.
Actv aveva ricevuto nel passato segnalazioni e le aveva girate ai carabinieri, che per settimane hanno eseguito appostamenti e verifiche, tanto che il giudice per le udienze preliminari Alberto Scaramuzza ha concesso nei giorni scorsi la misura cautelare dell’obbligo di dimora per quattro uomini: uno di Chirignago, un veneziano un vicentino e un ragusano, che al momento devono restare lontano dalla laguna in attesa che la loro posizione giudiziaria venga definita. Proprio oggi potranno tornare a Venezia, ma solo per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Scaramuzza. Ma c’è già chi ha preso il loro posto.
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