Falso allarme all’Astra polemica sulla sicurezza

San Donà. L’assessore Polita: «Il sistema antincendio scattato per un errore» Giusto (Teatro dei Pazzi): «Gli abbonamenti sono crollati da 250 a 60 tessere»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - TEATRO METROPOLITANO ASTRA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - TEATRO METROPOLITANO ASTRA

Un errore umano, banale, all’origine del trambusto di sabato sera al teatro metropolitano Astra dove si è azionato il sistema anticendio, che non era stato staccato, a causa del fumo scenico. Era la sera del debutto della rassegna nazionale, con il Flauto Magico di Mozarto. Ma Giovanni Giusto, regista, attore, cantante, da dieci anni con il suo Teatro dei Pazzi protagonista nella gestione delle principali rassegne all’auditorium da Vinci, prima, e all’Astra, adesso con il Festival del Teatro Veneto e dei bambini, non è convinto.

«Sono errori certo», commenta, «ma i problemi ci sono. Basti pensare che da 250 abbonamenti che registravamo con la nostra gestione delle rassegne, siamo passati a meno di sessanta. Un problema tecnico può verificarsi, ma di due serate al debutto ne è rimasta una sola e il teatro non era certo pieno sabato. In un altro spettacolo alcuni giorni fa gli attori hanno fatto salire sul palco il pubblico perché era davvero esiguo. Il teatro esiste da un anno e il rodaggio è finito ormai. Manca un vero coordinamento e le mie non sono certo critiche agli artisti. Eppure i costi sono triplicati con le rassegne proposte, quindi i soldi non mancano. Noi siamo stati di fatto estromessi, ci hanno dato una targa ricordo, mentre con il teatro Veneto facciamo sempre il pieno e lo stesso con i bambini. Ci aspettavamo qualcosa di più».

Le critiche di Giusto non lasciano indifferente l’amministrazione comunale. «Il teatro non ha compiuto ancora un anno», dice l’assessore alla cultura, Chiara Polita, «dal giorno dell’inaugurazione e si sta comunque rivelando importante luogo di aggregazione e incontro, vissuto dalla cittadinanza. Si sta costruendo un percorso per cui anche il teatro possa diventare uno dei poli di rivitalizzazione del centro. Il decollo, prima che commerciale, che non è finalità propria della cultura, deve essere nella mentalità di vivere il teatro come opportunità culturale che incide sul benessere della popolazione».

«Per questo la proposta prevede più rassegne: dal festival veneto del teatro, alla rassegna bambini, alla rassegna contemporanea, prosa e danza. Oltre alle opportunità di abbonamenti sono stati anche venduti diversi biglietti singoli. Le differenti rassegne negli abbonamenti propongono costi diversi, il che consente differenti possibilità, in base a gusti e disponibilità, proprio per rendere il teatro un luogo vivo, che non significa avere ogni volta il sold-out. Le rassegne sono appena iniziate, quindi siamo fiduciosi che il teatro possa costruire una nuova mentalità. Quanto all’inconveniente dell’altra sera, a parte l’allarme iniziale, non ci sono state scene di panico e la situazione è stata sdrammatizzata anche dalla stessa orchestra in scena che anzi ha sottolineato come l’impianto del teatro sia altamente efficiente vista la tempistica di attivazione».

Il sindaco Andrea Cereser è perplesso: «Il teatro ha venduto oltre 18 mila biglietti in un semestre, che sono una cifra decisamente rispettabile», ricorda, «ci sono spettacoli più popolari che fanno il pienone e altri per i quali serve educazione all’ascolto, ed è giusto che sia così. L’ufficio del sindaco, comunque, è sempre aperto per chi voglia fare proposte costruttive».

Giovanni Cagnassi

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