Falsi ispettori di Veritas truffano due anziane

Chiedono di controllare i bidoni della differenziata ed entrano in camera Marghera, colpi in due appartamenti dello stesso palazzo: rubati gioielli e soldi
Di Francesco Furlan

MARGHERA. Si è presentano tenendo in mano una cartellina con dei fogli bianchi: «Buongiorno signora, sono della Veritas, devo controllare i contenitori per la raccolta differenziata, mi fa entrare? Sono con un vigili urbano, lui mi aspetta qui». Così due truffatori, dall’apparente età di trent’anno, e con una buona padronanza dell’italiano, martedì mattina sono riusciti a conquistare la fiducia di due anziane, una di 85 anni e una di 71, residenti nello stesso condominio di via Calvi, a Marghera, sottraendo loro collane e bracciali d’oro, per un valore complessivo di alcune migliaia di euro, e 200 euro in banconote. Il finto operatore Veritas che ha suonato al campanello ha spiegato alle sue vittime che doveva controllare i bidoni per la raccolta differenziata, e si è fatto accompagnare sul balcone, lasciando aperto il portone d’ingresso e lasciando così campo libero al complice che, dopo essere entrato, si è precipitato in camera per frugare tra i cassetti alle ricerca di gioielli e denaro. I due si sentivano così sicuri da colpire per ben due volte nello stesso condominio quando di solito dopo il primo colpo se ne vanno, sapendo che l’anziana o l’anziano derubato di lì a poco si potrebbe rendere conto del raggiro. In questo caso non è andata così. Martedì, poco dopo le 11, l’allarme è stato lanciato dal figlio della donna più anziana. Mentre i poliziotti erano lì, sul posto, la seconda anziana li ha avvisati che, a sua volta, era stata derubata. In quest’ultimo caso i truffatori sono riusciti a prendere, oltre ai gioielli - in molti casi i ricordi di una vita - anche duecento euro. Dopo aver raccolto le testimonianze delle due donne, gli agenti si sono messi alla ricerca dei truffatori, senza però riuscire a trovarli. Sull’episodio interviene anche Veritas. La società fa sapere che «tutti i suoi operatori sono dotati di tesserino di riconoscimento, che viene esibito a richiesta e che «nessun tecnico di Veritas è autorizzato a entrare all’interno delle case, a farsi pagare direttamente bollette (nemmeno quelle arretrate o scoperte) o qualunque tipo di lavoro eseguito, a controllare la regolarità della raccolta differenziata né a misurare la superficie degli immobili. I tecnici di Veritas non entrano nelle case, nemmeno per verificare l’erogazione dell’acqua. In caso di dubbio, Veritas invita i cittadini a non aprire la porta e a contattare le forze dell’ordine».

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