Falsi biglietti Actv, preso anche il terzo componente della banda
VENEZIA. Arrestato dai Carabinieri anche Francesco Statello, l'ultimo elemento della banda dedita alla vendita fraudolenta di biglietti Actv. Due componenti erano stati individuati una settimana fa, il terzo mancava all'appello per applicare tutte le custodia cautelare in carcere disposte dal giudice.
Mercoledì, a seguito di ulteriori attività investigative condotte dai carabinieri di Venezia con la collaborazione di quelli della Compagnia di Modica ed in particolare della Tenenza di Scicli nel Ragusano, veniva intercettato in terra sicula, ove si era recato per trascorrere le vacanze pasquali e conseguentemente tratto in arresto anche Statello, condotto presso la sua abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari.
L'indagine è ad una svolta nell’ottobre scorso: i Carabinieri della Compagnia di Venezia, al termine di un indagine coordinata dalla Procura lagunare, avevano dato corso ad un ordinanza della misura cautelare del divieto di dimora dal Comune di Venezia nei confronti di quattro persone, gravate da numerosi precedenti e ritenute responsabili a vario di titolo dei reati di truffa, furto aggravato, minaccia a pubblico ufficiale e sostituzione di persona, perché in prossimità degli approdi dei vaporetti adibiti al trasporto pubblico di linea, in più occasioni cedevano in maniera fraudolenta ad ignari viaggiatori, titoli di viaggio illecitamente posseduti. In particolare, le indagini condotte dalla Stazione Carabinieri di Scali nella cui competenza territoriale ricade Piazzale Roma (punto della città dove il trasporto pubblico ha la massima incidenza in termini numerici di viaggiatori) si erano sviluppate in relazione ad alcune denunce presentate da Actv in relazione a numerosi danneggiamenti e sabotaggi verificatisi presso diverse biglietterie automatiche presenti nel capoluogo lagunare, avvenuti tra il 2015 e il 2016.
Tuttavia, nonostante la misura adottata nei loro confronti, Pietro Pellegrino, romano di 47 anni, assieme a Gabriele Colosimo, calabrese classe 1958 e a Francesco Statello, siciliano classe 1962 più volte venivano nuovamente controllati dai carabinieri della Compagnia di Venezia diretti dal Capitano Savino Capodivento nel capoluogo lagunare in violazione del divieto di dimora.
Misura che su richiesta della Procura è stata poi trasformata nelle ordinanze di custodia in carcere, ora tutte eseguite.
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