False griffe nella cella frigorifera del supermarket per eludere i controlli

Sgominata una banda di venditori abusivi: la polizia locale di Jesolo ha scoperto il trucco per mimetizzare il magazzino da cui si rifornivano

JESOLO. Sgominata una banda di venditori abusivi, nascondevano la merce in una cella frigo di un supermarket gestito da un trevigiano.

La polizia locale di Jesolo ha scoperto che nel market al centro del lido erano stivate, all’interno di una cella frigo in disuso, che fungeva da magazzino per i numerosi venditori abusivi del litorale, merci contraffatte delle più prestigiose marche. Borse Louis Vuitton,  Prada, Gucci e Moncler, ai foulard di Fendi, Burberry, Chanel e Alviero Martini, alle cinture Gucci, ai portafogli Louis Vuitton e Burberry e molte altre ancora.

Erano tutte accatastate nella cella e al sicuro, lontane da occhi indiscreti. Nei giorni scorsi gli agenti avevano notato però un movimento di stranieri di probabile nazionalità senegalese. Entravano nel negozio con i loro borsoni e, dopo aver fatto la spesa, uscivano senza avere più nulla.

Un via vai alquanto sospetto che è stato segnalato alla polizia locale subito sul posto per gli ulteriori accertamenti. Sabato pomeriggio, dopo aver attentamente osservato la scena davanti al market, gli agenti sono entrati subito in azione: alla richiesta di verificare le merci lasciate dagli abusivi, il titolare spontaneamente li ha condotti nel retro del negozio dove, nascosti in una cella frigo in disuso vi erano i borsoni pieni zeppi di merci contraffatte.

Il titolare del negozio, C.F., ha detto di non essere a conoscenza del contenuto dei borsoni, ma che aveva acconsentito a custodirli in quanto gli stranieri facevano sempre la spesa di generi alimentari da lui. Il materiale contraffatto è stato tutto posto sequestro e messo ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. La polizia locale di Jesolo sta adesso effettuando una serie di altri accertamenti a carico del titolare del market per capire se fosse realmente ignaro del traffico di merci e se avesse agito realmente in buona fede come ha raccontato agli agenti che gli hanno posto le domande nel corso dei controlli.

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