Fallimento per la Motorsport sedi e dipendenti sono salvi

Crac milionario alla Motorsport, il tribunale di Venezia ha accolto l’istanza di fallimento con la gestione provvisoria della catena di concessionarie Bmw. Ciò significa che filiali di Mestre,...

Crac milionario alla Motorsport, il tribunale di Venezia ha accolto l’istanza di fallimento con la gestione provvisoria della catena di concessionarie Bmw. Ciò significa che filiali di Mestre, Villorba (Treviso), Legnaro (Padova) e Belluno resteranno aperte e i 75 dipendenti (addetti alle vendite, amministrativi e personale delle officine) continueranno a lavorare. «Così si dà continuità all’azienda», spiega Michele Valentini della Fiom Cgil, «salvaguardando l’occupazione in attesa che le varie proposte che arriveranno saranno valutate dal curatore fallimentare. Un grande merito va ai dipendenti che in questi mesi, seppur non pagati, hanno continuato a lavorare, garantendo il mantenimento del servizio. Ciò ha consentito alla Motorsport di chiedere la gestione provvisoria». Il tribunale lagunare, competente in quanto la sede principale della concessionaria è a Mestre, ha nominato quale curatore fallimentare Roberto Ficotto, che era già commissario giudiziale della concessionaria Bmw. Già lunedì prossimo Ficotto e i professionisti che lo affiancano incontreranno le sigle sindacali per parlare, tra le altre cose, del futuro dei lavoratori. Potrebbe infatti aprirsi per una parte di loro, vista la fase attraversata dall’azienda con l’attività ridotta al minimo, un periodo di cassa integrazione.

La definizione del fallimento con gestione provvisoria arriva al termine di mesi molto burrascosi per la Motorsport, segnati dalle pressanti richieste degli acquirenti in attesa delle loro Bmw. Il buco milionario è stato provocato per la maggior parte da debiti con l’erario e la stessa Bmw. L’azienda aveva in un primo tempo intrapreso la strada del concordato in bianco, tanto che era stato nominato il commissario giudiziale, nella persona di Roberto Ficotto, che ha cercato di vendere l’azienda, in tutto o in parte. Era arrivata anche una proposta irrevocabile di acquisto, limitata alle sedi di Mestre e Legnaro, da parte di un’altra concessionaria che ha le licenze per vendere le Bmw e c’erano stati anche alcuni incontri sindacali con i potenziali acquirenti. Poi tutto era saltato per l’insorgere di nuovi debiti da parte dell’azienda. Un profondo rosso in virtù del quale il commissario ha presentato in tribunale la domanda di fallimento con gestione provvisoria. «Il giudice ha accolto questa istanza e ciò ci fa ben sperare», aggiunge il sindacalista della Fiom Cgil, sigla a cui è iscritta la maggior parte dei dipendenti di Motorsport, «È un percorso a tappe e la traversata nel deserto è ancora lunga. Ora ci saranno da valutare le proposte, se arriveranno, e i tempi».

Rubina Bon

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