«Facciamo come la Spagna per salvare il nostro turismo»

JESOLO. Chioschi sempre sotto scacco della Bolkenstein. Non bastano le mareggiate a togliere il sonno a chi è titolare delle attività di fronte a una rivoluzione piena di incognite. Nella sesta...

JESOLO. Chioschi sempre sotto scacco della Bolkenstein. Non bastano le mareggiate a togliere il sonno a chi è titolare delle attività di fronte a una rivoluzione piena di incognite. Nella sesta commissione turismo in Regione sono state ascoltate le associazioini di categoria e i Comuni litoranei sulla legge regionale che riordina il comparto demaniale secondo la direttiva comunitaria.

Oltre al direttore di Confesercenti, Maurizio Franceschi, si è espresso anche il presidente del consorzio veneto chioschi, Lorenzo Vallese. «In questo momento», sostengono, «è opportuna un ferma richiesta al Governo di deroga alla direttiva da parte di tutti i soggetti istituzionali. La Regione si unisca alla protesta per far sentire un'unica voce contro la distruzione del sistema turistico italiano formato da 30000 piccole imprese. La Spagna con la sua legge in discussione in parlamento sul prolungamento delle concessioni fino a un massimo di 75 anni in base agli investimenti senza passare per i bandi, ha ottenuto il plauso dell'Ue. Ci dà una speranza, assieme alle proteste dei rappresentanti istuzionali che hanno fermato l'iter del decreto governativo e convinto i ministri Gnudi, e Moavero e Milanesi ad andare in Europa a parlare con i commissari. Inoltre, essendo il turismo materia concorrente Stato-Regioni, la legge regionale, se anticipasse quella nazonale, potrebbe essere impugnata e dichiarata nulla. Auspichiamo che le associazioni che hanno a cuore il bene del turismo abbiano una posizione allineata ai loro rappresentanti nazionali cosa che non si è riscontrata in modo fermo in commissione, dove noi siamo stati fra i pochi a dire fermamente no alla legge B».

A Jesolo, il sindaco, Valerio Zoggia, chiede le competenze del Demanio ai Comuni per superare la Bolkenstein, utilizzando eventuali tasse di soggiorno e scopo per sistermare le spiagge. Gli replica il partito per il Veneto Indipendente con Fabrizio Dal Col: «Con il trasferimento delle competenze dal Demanio alle Regioni, il governo non ha voluto trasferire le necessarie risorse finanziarie per la gestione, evitando di sobbarcarsi i costi. Ecco perché, venendo meno al dovuto sostegno dei costi, lo Stato si appropria indebitamente di quelle risorse che vengono a mancare agli Enti locali. Ciò che invece dovrebbero fare i Comuni, con l’appoggio del governo regionale, è la messa in mora dell’Italia davanti alla Comunità Europea e rifiutarsi di far sostenere ai cittadini, i costi delle manutenzioni straordinarie, che per logica conseguenza spetterebbero invece allo Stato».

Giovanni Cagnassi

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