Fabris, incidente marino a Gibilterra

Lo jesolano vuole arrivare con la sua barca a Nantucket negli Usa per rendere omaggio alle balene

JESOLO. Vittorio Fabris, paura a Gibilterra. Lo jesolano 77enne, salpato dalla darsena di Simone Crosera a Portegrandi agli inizi di aprile per un viaggio intorno al mondo nell’ambito di un’iniziativa di sensibilizzazione alle balene, è salvo per miracolo. Aveva da poco preso il largo verso le Azzorre quando ha colpito qualcosa di misterioso in mezzo all’oceano. Paura tra gli amici di Jesolo e gli sponsor, il Kris bar di Caposile e il Tropicarium che hanno saputo dell’ostacolo incontrato, poi l’artista Carlo Pecorelli che gli ha donato una scultura da portare al museo dei balenieri a Nantucket negli Usa. «Penso che fosse un enorme container quello che ho centrato», ha raccontato Fabris che nel frattempo è dovuto tornare a Gibilterra in attesa di risalpare quando la barca sarà sistemata e messa in sicurezza, «non ci sono altre spiegazioni. Inizialmente ho pensato proprio a una balena o qualche altro pesce enorme. Avevo appena avuto dei problemi con onde gigantesche, ma me l’ero cavata bene. Poi questo colpo pauroso. Se fossi stato in coperta sarei caduto in acqua e non ce l’avrei fatta a salvarmi. Invece sono caduto all’interno e ho subito un colpo all’occhio e al viso».

«Credo che in mezzo all’Atlantico e verso le Azzorre ci sia un gigantesco container sospeso e pelo d’acqua», aggiunge, «che potrebbe essere responsabile anche della scomparsa dei due velisti italiani a maggio. Deve essere trovato ed eliminato a tutti i costi perché è sulla rotta delle imbarcazioni. Sono riuscito a tornare a Gibilterra dove mi hanno accolto come un miracolato con una grande festa. Spero di poter ripartire entro breve verso l’America».

Fabris con questo viaggio vuole seguire le rotte dei balenieri intorno al globo per chiedere scusa delle scempio di cetacei nei secoli. (g.ca.)

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