Fabio, disegni e poesie «Ti portiamo nel cuore»

Mille a San Pietro per l’ultimo abbraccio al diciottenne annegato in barca  In un libriccino consegnato ai presenti i versi del ragazzo dedicati alla laguna 
INTERPRESS-VENEZIA 09-12-2017. SAN PIETRO DI CASTELO. FUNERALE DEL GIOVANE FABIO GASPARINI DECEDUTO IN SEGUITO AD UN INCIDENTE NAUTICO.
INTERPRESS-VENEZIA 09-12-2017. SAN PIETRO DI CASTELO. FUNERALE DEL GIOVANE FABIO GASPARINI DECEDUTO IN SEGUITO AD UN INCIDENTE NAUTICO.
VENEZIA. Fabio Gasparini ha lasciato un segno indelebile anche nel giorno del suo funerale. Ieri mattina, nella Basilica di San Pietro, la famiglia ha infatti donato ai presenti un bellissimo libricino con i suoi disegni e le sue poesie. Ogni pagina è una porta per accedere ai suoi pensieri più profondi, accomunati da un immenso amore per la natura.


Un amore che Fabio sentiva soprattutto quando era in barca, in quella laguna «che ogni giorno migliora la mia esistenza in questo mondo». Un migliaio di persone hanno riempito ogni angolo di San Pietro per l’ultimo saluto al ragazzo di 18 anni, morto tragicamente lo scorso primo dicembre, inghiottito dall’acqua che tanto amava. L’incidente è avvenuto durante il lavoro, nel canale dietro alla Giudecca. Erano presenti al funerale anche il sindaco Luigi Brugnaro e il Capo di Gabinetto Morris Ceron, ma soprattutto tantissimi giovani e tantissimi veneziani, in particolare di Castello, di Sant’Elena e delle isole, dove Fabio e la sua famiglia sono più conosciuti. La cerimonia è stata celebrata da Don Narciso Belfiore insieme ad altri sacerdoti salesiani, inclusi Don Danilo, ex insegnante del papà Marco, e don Carlo, ultimo parroco di Sant’Elena, dove abita da poco la famiglia. Le letture sono state scelte dalla famiglia, dal Libro della Sapienza («chi muore ha fatto tutta la sua strada») ai versi del Vangelo di Marco: «Fate attenzione, rimanete svegli, perché non sapete quando sarà il momento decisivo». Don Narciso ha ricordato quanto sia importante la qualità della propria vita.


«Nella breve vita di Fabio», ha detto il prete, «lui ha dimostrato una grande maturità e voi tutti ne siete testimoni, ma a un certo punto ci si chiede perché e di fronte a questa domanda la fede ci può sostenere, ricordandoci di andare oltre all’apparenza». I genitori Tatiana e Marco hanno trovato la forza di leggere alcune poesie tratte dal libretto “Pensieri liberi” di Fabio. Lo hanno ricordato anche due insegnanti della scuola steineriana e dell’Istituto Nautico Cini. L’ultimo pensiero è stato quello dei suoi amici che hanno ricordato come fossero tutti insieme una vera famiglia il cui legame è impossibile da spezzare.


Quando la cerimonia è finita, la bara di legno chiaro, ricoperta di fiori bianchi, è stata accolta nel prato esterno da un lancio di decine di palloncini bianchi a forma di cuore. Fabio riposerà al cimitero del Lido, ma prima sarà cremato nel cimitero di San Michele. Di lui, oltre al ricordo di un giovane sempre pronto a dare una mano, responsabile e affettuoso con tutti, restano le sue parole, intrise di laguna e di venezianità. «Il vento soffia e i canneti si muovono in una danza ritmata», recita uno dei suoi scritti contenuti nel libretto, «È autunno, lo stagno è inerme, le foglie cominciano a staccarsi e si incomincia a intravvedere la sera. Io, pensando alla natura che mi circonda, vengo coperto da un enorme mantello vivente, chiamato cielo».


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