Fabbriche in fermento su diritti e licenziamenti

Dalla Win-Log di Pianiga (Magazzini Interspar) alle coop della San Benedetto fino al caso dei precari Safilo. Anche la Cgil in campo: «Pronti alla protesta» 
PIANIGA. Precari sotto tiro e al lavoratori usati massicciamente con il sistema del Job Acts: ora in tre aziende del comprensorio scoppiano la proteste. Alla Win-Log di Cazzago Pianiga e alla San Benedetto di Scorzè dove a la protesta è coordinata dai Cobas e alla Safilo di Santa Maria di Sala dove la Fictem Cgil è pronta ad indire lo stato di agitazione se non rientreranno i 36 licenziamenti dei precari fatti in questi giorni.


«Per tutta la giornata», spiega Sandro Pescopagano segretario provinciale dei Cobas, «abbiamo scioperato con dei presidi davanti ai magazzini logistici di Aspiag–Interspar gestiti a Win-Log e davanti ai cancelli della San Benedetto di Scorzè. Nella prima azienda ci sono 80 lavoratori minacciati e i cui i diritti sindacali vengono violati. I lavoratori alla Win- Log sono costretti a lavorare sette giorni su sette senza alcun riposo». Lo sciopero alla Win-Log a cui aderisce l’80% degli occupati è stato indetto ad oltranza e si fermerà, quando l’azienda rispetterà il contratto nazionale che ha sottoscritto da poco.


Alla San Benedetto la questione riguarda un centinaio di lavoratori delle cooperative collegate all’azienda principale. «Sono impiegati un centinaio di lavoratori», spiega Pescopagano, «impiegati con il sistema del Job Act. Cioè saranno scaricati non appena saranno finiti i bonus fiscali collegati. Si punta ad un sistema che non assume nessuno ma sfrutta solo manodopera giovane che costa poco. Un modello deleterio che distrugge il sistema industriale. Fra i dipendenti a delle cooperative l’adesione allo sciopero generale Cobas è stata massiccia».


Alla Safilo di Santa Maria di Sala la situazione è pesante: l’azienda chiuderà gli stabilimenti per 15 giorni dal 23 dicembre all’8 gennaio, e contemporaneamente ha mandato definitivamente a casa 36 precari su 46 facendoli precipitare nella disperazione con le loro famiglie. Se non ci saranno garanzie di un loro reimpiego e una stabilizzazione la Cgil è pronta allo stato di agitazione. «In circa 2 anni nonostante la ripresa e l’assunzione di 180 lavoratori interinali», spiega per la Filctem Cgil Davide Camuccio, «solo 15 lavoratori sono stati stabilizzati a tempo indeterminato, 36 interinali ora saranno spediti fuori dalla fabbrica e ci saranno 36 famiglie disperate. Attendiamo di capire la prossima settimana se l’azienda, seconda al mondo nell’occhialeria farà marcia indietro e stabilizzerà i lavoratori. Altrimenti scatterà la protesta».


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