Fa sparire i soldi della “cassa peota”

Mira. Simula una rapina per giustificare di aver speso il denaro per aiutare un parente in difficoltà con il negozio

MIRA. Spende 18 mila euro, i soldi della “cassa peota” che gli avevano consegnato gli amici del bar, per aiutare un parente in difficoltà economiche e oberato dai debiti. Di fronte però all’impossibilità di riconsegnarli pochi giorni prima di Natale, l’uomo un 55 enne di Mira Taglio ha inventato e denunciato una rapina ai carabinieri della locale tenenza di via Toti. Ma facciamo un passo indietro.

Nei mesi scorsi un gruppo di “amici del bar” a Mira ha deciso di affidare i loro risparmi ad una persona di loro fiducia, conosciuta da anni, aderendo ad una cosiddetta “cassa peota” cioè la raccolta di denaro su base volontaria in cui vengono affidati su base volontaria i propri risparmi ad una persona che promette di farli fruttare con la redistribuzione di una plusvalenza dopo un periodo di deposito. L’uomo che con tanta parlantina era riuscito a convincere gli amici a farsi consegnare i soldi promettendo dopo 12 mesi di deposito anche gli interessi, ha pensato invece di investire il denaro per farlo fruttare, di spenderlo per aiutare un parente in difficoltà. Cioè li ha spesi per aiutare un esercente che non ce la faceva più ad andare avanti con il suo negozio a causa della crisi economica e l’impossibilità senza liquidità, di pagare i fornitori. Il denaro, che doveva essere restituito come di solito si fa con le “casse peote” con l’arrivo delle feste natalizie era invece letteralmente sparito. Il 55enne vistosi alle strette e nell’impossibilità di restituire i soldi degli amici dati al parente, ha orchestrato una vera e propria messinscena, una finta rapina Ha spiegato di essere stato aggredito e ferito da due uomini non armati e non travisati. Per rendere il tutto più credibile si è anche presentato anche al Proto soccorso di Dolo per ricevere le cure del caso visto che si era procurato anche delle ferite.

Il racconto fornito però fin da subito è apparso ai militari dell’Arma poco credibile: presentava delle palesi incongruenze. Da quanto detto ai militari dell’Arma infatti, l’uomo pur di fronte ad una aggressione non avrebbe chiamato l’aiuto di nessuno e non ha saputo descrivere i due aggressori, pur ammettendo che non erano né armati e tantomeno travisati.

I sospetti iniziali dei carabinieri di Mira sono stati avvalorati da una attenta attività di indagine svolta nelle settimane successive alle feste natalizie.

Indagine che ha portato ad una puntuale ricostruzione della realtà dei fatti.

Di fronte alle contestazioni sempre più pressanti, in caserma a Mira il 55 enne è crollato e ha vuotato il sacco: ha ammesso di essersi inventato tutto per nascondere la “distrazione” dei 18 mila euro della “cassa peota” spesi per aiutare il parente in difficoltà.

Per lui ora sono guai seri: è scattata la denuncia in stato di libertà per simulazione di reato . e ovviamente deve anche restituire l’ammanco agli amici del bar.

Alessandro Abbadir

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