Fa qualche ora di straordinario stop ai bonus per 25 centesimi
CHIRIGNAGO. Per 25 centesimi supera i limiti delle certificazioni Isee e perde il bonus per le mense scolastiche dei figli e quelli per le bollette di luce e gas e le possibili ulteriori agevolazioni. È la storia di una famiglia di Chirignago che da tre mesi sta lottando per cercare di trovare una soluzione a questa situazione.
A segnalare la vicenda è stato M.R., padre di quattro figli tra i 6 e i 16 anni, e con la moglie impegnata in casa a seguire la famiglia e quindi senza lavoro in questo momento. «Tiriamo avanti grazie al mio stipendio», spiega M.R. che fa il pastaio alla Voltan. «La situazione è paradossale perché fino allo scorso anno non c’era stato alcun problema e con la mia sola busta paga e con tante rinunce comunque ce la facevamo, potendo contare sugli aiuti che ricevevamo anche per le bollette e i buoni mensa a scuola. Poi è successo che al lavoro ho fatto qualche ora di straordinario, pensando che sarebbe stato un piccolo aiuto economico in più. A conti fatti, però, quelle ore di lavoro aggiuntive mi hanno fatto uscire dai limiti delle certificazioni Isee e per soli 25 centesimi ho perso tutte le agevolazioni. Non parliamo di 100 euro, ma di 25 centesimi...».
Da qui è iniziata la battaglia di questa famiglia di Chirignago. Il padre si è infatti recato anche nella sede comunale di via Palazzo, e ha avuto modo di incontrare il sindaco e il vicesindaco. «Sono riuscito a esporre velocemente la mia situazione, ma non si è trovata ancora soluzione», aggiunge M.R.. «Mi sono rivolto anche alla Municipalità di Chirignago, ma non è servito a nulla perché sembra che per la mia situazione non ci sia rimedio. O forse non interessa a nessuno, non lo abbiamo ancora capito. Senza bonus è diventato un grosso problema quello delle mense scolastiche, ma la difficoltà si estende pure alle medicine. Mia moglie deve seguire i ragazzi e non può lavorare in questo momento. Ma se anche lavorasse, non potrei neppure prendere una baby-sitter e pagarla con lo stipendio di mia moglie».
Numerose le mail inviate dal capo famiglia agli uffici comunali, municipali e alla Caritas alla ricerca di aiuto. «Per ora tutto tace», conclude sconsolato M.R.. «Le tasse le pago, non sto mica facendo il furbo, però è incredibile che per uno sforamento così esiguo si vada a perdere ogni possibile aiuto da parte delle istituzioni. E tutto perché per aiutare la mia famiglia ho lavorato alcune ore in straordinario durante la domenica. Sembra davvero che il mondo funzioni al contrario. Scusate, ma soltanto in Italia possono succedere vicende di questo genere, ed è triste perché ti senti veramente emarginato in casa tua».
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