Fa il bagno ed è colto da malore muore in spiaggia a 63 anni

Sottomarina. Sono stati i due bagnini dello “Splash”ad accorgersi dell’uomo a testa in giù nell’acqua Inutile il defibrillatore e l’intervento dei sanitari del Suem. Soccorsi rallentati dalle file dei venditori
SOTTOMARINA . Era arrivato da solo. Aveva parcheggiato la macchina, noleggiato una sdraio e un ombrellone. Poi era andato a fare il bagno, ma dalla sua escursione in acqua non è più tornato vivo. Antonio Pavan, 63 anni il prossimo ottobre, era partito dalla sua abitazione di Legnago per trascorrere una giornata al mare. Non è chiaro se Sottomarina fosse una sua meta abituale o meno. Di certo non era un habituè dei bagni Splash, dove si era recato stamattina. Quando è entrato in acqua il mare era calmissimo e il clima torrido, come ormai succede da giorni. Nessuno l’ha sentito chiamare aiuto, nessuno lo ha visto arrancare in difficoltà per la presenza di qualche buca sommersa.


Ad accorgersi che gli era capitato qualcosa sono stati i bagnini della torretta numero sei, Francesco Boscolo e Alberto Toffanello che lo hanno avvistato vicino a una delle boe che delimitano l’area di balneazione sicura, che galleggiava con la faccia riversa nell’acqua. I due giovani sono partiti immediatamente, correndo e nuotando. Dopo averlo raggiunto l’hanno girato con il viso in alto per permettergli una migliore respirazione e l’hanno portato a riva. Qui hanno eseguito le classiche operazioni di rianimazione cardiopolmonare, e hanno anche fatto arrivare il defibrillatore dalla torretta vicina per tentare di far ripartire il cuore dell’uomo. Intanto era stato chiamato anche il 118 la cui ambulanza è arrivata rapidamente sul posto. I sanitari hanno preso il controllo della situazione e continuato con i tentativi di rianimazione ma, dopo una trentina di minuti, hanno dovuto rinunciare: alle 11. 30 Antonio Pavan era morto ma, probabilmente lo era già da quando era stato avvistato dai bagnini. Una circostanza, questa, che potrebbe avere una rilevanza, dato che la corsa dei bagnini e l’arrivo del defibrillatore sono stati, giocoforza, “rallentati” dalla presenza di quattro file di venditori sulla battigia.


«In questo caso non credo che abbia fatto la differenza» dice Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, che più volte ha invocato azioni tese a liberare la battigia dagli ostacoli ai possibili interventi di soccorso. «I nostri bagnini hanno agito con competenza, professionalità e rapidità. Anche gli operatori del 118 si sono complimentati con loro. Ma il problema della sicurezza e velocità dei soccorsi resta più che mai aperto». A far pensare che l’uomo abbia avuto un malore sono le confezioni di medicinali trovate a bordo della sua auto. Pavan era di corporatura robusta e sovrappeso e il sospetto è che possa avere avuto un infarto. Tuttavia questa conclusione potrà trarla con certezza solo il medico legale. Ieri un altro caso di possibile annegamento si è risolto, invece, con il salvataggio di una turista.


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