Ezio Bosso, musica senza barriere

SANREMO. «Mi fa strano aver avuto tutto questo successo. Grazie per i messaggi che mi avete mandato: risponderò a tutti». Ezio Bosso è ripartito da Sanremo per la Lituania il giorno dopo la sua performance, un concentrato di umanità, coraggio e talento che ha conquistato e commosso profondamente orchestrali, pubblico in sala e a casa. Le sue parole e la toccante esecuzione di “Following a bird” hanno lasciato il segno. Pianista e compositore torinese, 44 anni, è affetto da una malattia neurologica degenerativa (parlando di sè precisa: «Ho una malattia, ma non sono malato») e fino a due giorni fa era forse conosciuto e apprezzato più all’estero che in Italia. La sua agenda è talmente fitta di concerti che Carlo Conti avrebbe voluto averlo nella serata di sabato ma ha dovuto rinunciare all’idea.
Se è stupito per il suo successo personale Bosso non lo è per quello della sua musica, anche nel regno della canzone italiana. «La musica non ha luogo - dice - e può essere portata dovunque».
«Mi ha dato del pazzo per averlo invitato, mentre stavamo entrando sul palco - racconta Conti -. Ecco, se è così, allora vorrei essere pazzo tutta la vita». Il conduttore di Sanremo svela anche i retroscena della presentazione. «Qualche anno fa Bosso è stato operato e quando si è svegliato non sapeva più suonare. Ha dovuto ricominciare. Ma non ho voluto raccontare questo aspetto in diretta. Non volevo dire troppo, non ce n’era bisogno».
Bosso è stato, finora, la vera sorpresa del Festival, il suo lato più umano in un mondo che sembra nutrirsi dell’effimero e dell’apparire. Ha avuto la forza di colpire in modo trasversale l’ampia platea di Sanremo.
La sua esibizione ha regalato il crescendo più emozionante degli ascolti (lo share in 15 minuti è salito di 10 punti). L’hashtag #eziobosso ha dominato per otto ore su Twitter, il suo album “The 12th Room” è diventato primo nella classifica di vendita su iTunes. A rovinare la festa non è riuscito nemmeno il sito di satira Spinoza.it che ha cercato di pungere Bosso sulla pettinatura. È così perché «cerco di pettinarmi da solo», ha risposto il maestro. Spinoza.it ha quindi reso l’onore delle armi: «Ha vinto tutto».<QM>(c. l.)
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