Expo Venice, lavoratori preoccupati

I nuovi investitori già nei guai per bancarotta cinque mesi fa. Domani la presentazione dell’affitto del ramo d’azienda
Di Francesco Furlan
GIORNALISTA: Morsego AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Marghera DESCRIZIONE: Expo Venice Aquae a pochi giorni dall'apertura
GIORNALISTA: Morsego AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Marghera DESCRIZIONE: Expo Venice Aquae a pochi giorni dall'apertura

MESTRE. Da un lato i dipendenti, dubbiosi sul futuro che li attende, dall’altro la battaglia legale che si staglia all’orizzonte tra Expo Venice, guidata da Giuseppe Mattiazzo - che ora deve fare fronte anche alle quote non pagate a Confindustria, come riportiamo a lato - e la società Venice 4.0 di Umberto Ronsisvalle. La paura dei dipendenti è legata alla notizia dell’affitto del ramo d’azienda dei servizi turisti e congressuali e del Call center, operazione che interessa circa venti lavoratori, e dai contorni non ancora chiari.

L’affitto del ramo d’azienda. E’ stata convocata per domani alle 19 nella sede di San Basilio la riunione con i lavoratori e i rappresentanti sindacali, per spiegare le modalità dell’affitto del ramo d’azienda a una società che, nella lettera di convocazione, viene indicata come la Kv srl, nome diverso però da quello che, una decina di giorni fa, era stato indicato ai dipendenti. Per questo gli stessi hanno inviato una lettera ai rappresentati di Expo Venice e ai rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, chiedendo spiegazioni, dal momento che in quella riunione ai lavoratori era stati presentati Riccardo Trevisanato, come rappresentante del Consorzio Arv (Bologna), il quale aveva spiegato che avrebbe creato una nuova società chiamata Gts per poter gestire il ramo d’azienda di Expo, con la consulenza di Luigino Ortis e Silvio Barbetta. Perché quindi ora si parla di Kv?

I timori dei lavoratori. Nascono soprattutto per due motivi. Il primo è la brutta esperienza vissuta con Venezia 4.0 dopo che l’affitto del ramo d’azienda è stato revocato perché Ronsisvalle pur gestendo Expo Venice per due mesi non ha scucito un euro. Il secondo riguarda i curricula dei manager che stanno dietro la Gts. Luigino Ortis, di Spinea, che nel dicembre scorso ha patteggiato a un anno e dieci mesi per la bancarotta dell’agenzia immobiliare il Ponte Srl i cui vertici erano accusati di aver ceduto otto appartamenti di Mestre a una società di comodo prima del crac. Una vicenda che ha visto, oltre al patteggiamento di Ortis anche la condanna del principale imputato, l’avvocato Luigi Vantaggiato (2 anni e tre mesi). Terzo amministratore della società immobiliare era proprio Riccardo Trevisanato che ha deciso di rinunciare ai riti alternativi per difendersi davanti al giudice. «Siamo certi», aveva spiegato a fine anno il suo avvocato, Renato Alberini, «di poter dimostrare in aula la sua estraneità ai fatti». Ma è chiaro che, di fronte a questa fotografia, e dopo essere stati scottati da Ronsisvalle, i dipendenti siano preoccupati, e chiedano, nella loro lettera «approfondita e accurata verifica da parte di Expo Venice e dei sindacati della solidità e della posizione giudiziaria dei nuovi investitori». E anche i sindacati vogliono verderci chiaro: «In questi mesi troppe cose non sono state chiare», spiega Margherita Grigolato della Filcams Cgil, «e nell’incontro di lunedì vogliamo avere chiaro il futuro e il progetto industriale dei nuovi investitori, perché per ora non c’è nulla di chiaro».

Mattiazzo e Ronsisvalle. Nell’assemblea dei soci di venerdì Expo Venice ha dato incarico ai legali di procedere contro il «sedicente finanziere Umberto Ronsisvalle» - così è stato definito in una nota ufficiale - che, dopo aver firmato un contratto per l’affitto del ramo d’azienda di Expo Venice, con l’obiettivo di salvare la gestione del padiglione (proprietà di Condotte) di Marghera, non ha versato un euro. Ma anche Ronsisvalle annuncia di voler bussare alle porte del tribunale, ritenendo la revoca del contratto illegittima, e addossando la responsabilità della mala gestione degli ultimi due mesi allo stesso Mattiazzo. Va ricordato che già a marzo il socio Aeroporti di Rimini che da tempo chiedeva spiegazioni sul bilancio senza ottenere spiegazioni ha presentato un esposto alla procura.

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