Expo Venezia, il commissario scioglie il comitato di Zoppas

Giovedì si voterà il passaggio della fase operativa al Comune. Il rammarico di Zoppas: «Troppi campanilismi nel passato»
Inaugurazione del padiglione Aquae facente parte di EXPO Milano 2015 nell'area del Vega 2 a Porto Marghera
Inaugurazione del padiglione Aquae facente parte di EXPO Milano 2015 nell'area del Vega 2 a Porto Marghera

VENEZIA. «Il Comitato ha durata fino al 31 dicembre 2015». L’impegno previsto dall’articolo 4 dello statuto che aveva portato alla nascita del comitato Expo Venezia non sarà rispettato se nella riunione del board fissata per giovedì si arriverà, come è molto probabile, allo scioglimento del comitato, con otto mesi di anticipo, per scelta del Comune e del commissario.

Dice Matteo Zoppas, presidente degli industriali veneziani e presidente delegato del comitato: «Il mio compito è stato portare avanti e realizzare il masterplan, in una situazione avversa anche per via di molti campanilismi, ma ce l’abbiamo fatta. Il peccato originale è stato fatto prima che io arrivassi e se ora si arriverà allo scioglimento del comitato con l’affidamento della parte operativa ad altre società del Comune la continuità sarà comunque garantita e la scelta condivisa. Non spetta certo al comitato decidere se potenziare una linea di trasporto piuttosto che un’altra in previsione dei flussi di turisti».

L’ipotesi di scioglimento del comitato lascia comunque perplessi i promotori dei 170 diversi progetti che compongono il masterplan e che godranno del logo Expo. E che temono, da un momento all’altro, di trovarsi senza un interlocutore fisso perché i passaggi di consegne - riflettono - si traducono sempre in ritardi e incomprensioni. Che la spinta del comitato fosse destinata ad esaurirsi, con il senno di poi, poteva essere letta anche nel discorso che Zoppas pronunciò lo scorso 19 dicembre alla presentazione pubblica del master plan nel padiglione Aquae - padiglione fieristico realizzato dal gruppo privato Expo Venice, uno dei 170 approvati - nel passaggio in cui diceva che «il comitato non ha potere, né responsabilità, in merito alla realizzazione concreta dei singoli progetti selezionati e delle tematiche infrastrutturali».

Era stato un modo, secondo alcuni, tracciare l’orizzonte in vista dello scioglimento del comitato rimasto privo di prospettiva e di una guida politica dopo l’arresto del sindaco Giorgio Orsoni e la scelta del commissario Vittorio Zappalorto di sostituire al vertice del comitato Laura Fincato con lo stesso Zoppas. Poche settimane dopo c’era stato lo smottamento causato dall’uscita del comitato della Fondazione Venezia, con l’accusa del presidente Giuliano Segre di mancato coinvolgimento nelle decisioni importanti e nella gestione del comitato. Un’accusa alla quale, a stretto giro di posta, aveva risposto il commissario Vittorio Zappalorto: «Spero non sia una questione personale», aveva facendo riferimento al fatto che Fincato è la compagna di Segre. Il clima, insomma, non è mai stato dei migliori. E il capolinea del comitato è ormai all’orizzonte. Non vuole anticipare quale sarà il suo voto sullo scioglimento il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Fedalto, la cui riflessione però non lascia margine di dubbi. «Il comune ha messo a disposizione le sue società, come Vela o Actv per gestire la fase operativa», dice, «quindi non ha senso che a occuparsene sia il comitato, non solo perché non è il suo compito, ma anche perché questo vorrebbe dire reperire nuove risorse».

Eppure il comitato, nel periodo tra maggio e ottobre, avrebbe dovuto occuparsi della «realizzazione del programma», come si legge nel sito. «È stata cambiata idea», dice Fedalto, «dopo aver raggiunto comunque risultati importanti, come il riconoscimento del logo Expo Milano e la presentazione dei 170 progetti. Perché, in tempi di ristrettezze economiche, dovremmo occuparci della fase operativa quando ci sono a disposizioni le società del comune, che è il principale promotore del comitato? Sarebbe inutile realizzare dei doppioni».

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