Expo Aquae, la protesta degli espositori: "Patti non rispettati, ci aiuti Renzi"
MESTRE. Certo non c'è mai stata ressa, in questi giorni, per visitare Expo Aquae a Marghera, se non nel giorno dell'inaugurazione e nella serata di ingresso gratuito per i residenti. Venerdì sera è così improvvisamente esploso il malumore degli espositori, che hanno firmato una dura nota di protesta nei confronti di Expo Venice Spa, accusandola di non aver rispettato i patti.
"Gli espositori di Expo Aquae 2015", si legge nella nota, "desiderano esprimere, con dispiacere, i loro profondo disagio nei confronti della Direzione Expo Venice per la manifesta inadeguatezza della stessa ad allestire un’esposizione secondo le modalità prima annunciate e poi contrattualizzate. Ad un mese dall’apertura la manifestazione è del tutto al di sotto delle aspettative delle Imprese le quali invece hanno investito ingenti somme di denaro, tempo e personale perché credevano fermamente che Expo dovesse essere una grande occasione per lo sviluppo dell’Italia al livello universale".
Le imprese hanno rivolto un appello direttamente al premier Matteo Renzi, che al padiglione - l'unico collaterale riconosciuto da Expo Milano - aveva dato l'imprimatur ufficiale, tagliando il nastro dell'inaugurazione. Le Imprese espositrici - una dozzina - chiedono "pertanto al Presidente del Consiglio, che ha scelto di sostenere la manifestazione sin dall’inizio, il suo autorevole intervento istituzionale. Il vero sviluppo dell’Italia è nelle piccole imprese che noi rappresentiamo, ma da soli non possiamo farcela. Il Presidente Renzi ci aiuti".
La replica. "Ci sono sicuramente aggiustamenti da fare e che faremo, ma il bilancio per noi è positivo: abbiamo avuto 14 mila visitatori dal 3 maggio", la replica di Giuseppe Mattiazzo, amministratore delegato di Expo venice.
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