Explora Biotech, come ridisegnare il Dna

La società con sede in via Torino, specializzata in biologia sintetica, è l’unica azienda italiana invitata a BioJapan
Una piattaforma biologica per ridisegnare il Dna. L’ambizioso progetto ideato da Explora Biotech, società con sedi a Roma e Mestre, viene presentato in questi giorni a BioJapan 2017. In Giappone Explora è l’unica azienda italiana selezionata dal EU-Japan Centre for Industrial Cooperation. Presentano la loro iniziativa assieme ad altre 20 realtà biotech europee: obiettivo cercare nuovi finanziatori.


Il progetto scientifico di Explora Biotech si chiama Doulix e permette di disegnare Dna sintetico usando pezzi di Dna standard testati in laboratorio. «In questo modo possiamo ridurre drasticamente i tempi di sviluppo e offriamo la possibilità di fabbricare i pezzi di Dna a prezzi concorrenziali riducendo quindi anche i costi di sviluppo dei nuovi prodotti», ha spiegato Davide De Lucrezia, amministratore delegato di Explora e managing director di Doulix, che ha collaborato anche con il progetto di ricerca European Centre for Living Technology (Eclt) dell’Università Ca’ Foscari. «L’obiettivo che ci poniamo grazie anche all’esperienza in Giappone è di cercare un partner asiatico per promuovere l’internazionalizzazione di Doulix in uno dei mercati più dinamici nel settore delle biotecnologie», ha proseguito De Lucrezia.


La biologia sintetica, disciplina nata nel 2005 al prestigioso Mit di Boston, punta a rivoluzionare l’ingegneria genetica utilizzando pezzi di Dna standard che possano essere utilizzati come mattoncini lego in modo da semplificare e velocizzare l’ingegnerizzazione di circuiti metabolici e genetici degli organismi viventi per la produzione di nuovi farmaci o biocarburanti.


Se da un lato l’ingegneria genetica modifica uno o due geni di un organismo per conferirgli proprietà particolari come la capacità di difendersi dai parassiti o dagli erbicidi, la biologia sintetica punta invece a modificare l’intero genoma per trasformare le cellule in vere e proprie “fabbriche” su scala molecolare. Come ad esempio per la produzione del farmaco antimalarico artemisina, originariamente estratto dalla pianta Artemisia annuale, e ora prodotto dalla Amyris e Sanofi su scala industriale usando lievito di birra opportunamente modificato. Explora Biotech, nata nel 2006, ha un laboratorio di ricerca in via Torino che dà lavoro a giovani ricercatori. «Prevediamo di introdurre presto anche la possibilità di verificare il comportamento delle nuove vie metaboliche tramite simulazione al computer» ha aggiunto Alessandro Filisetti responsabile dell’unità di biologia computazionale di Doulix «questo permetterà di verificare eventuali errori prima della verifica in laboratorio riducendo ulteriormente tempi e costi di produzione». Intanto Doulix ha raccolto l’interesse di realtà industriali come Agilent Technologies, multinazionale americana che fattura 4,2 miliardi di dollari, che ha siglato un contratto triennale con Explora per l’integrazione dei suoi prodotti di biologia sintetica nella piattaforma.


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