Ex Umberto I, si tratta Il Tribunale dà la proroga
La Dng ha altri 60 giorni di tempo per presentare il piano di risanamento Due le società interessate al progetto immobiliare in tutta l’area
Sopralluogo nell'area dell'ex ospedale di Mestre con le autorità
Il Tribunale di Venezia, sezione fallimentare, ha concesso una proroga di sessanta giorni alla società Dng proprietaria dell’area dell’ex ospedale Umberto I in centro a Mestre, per la presentazione della proposta definitiva di concordato preventivo e ristrutturazione del debito della società. Sessanta giorni che si aggiungono ai sessanta già concessi, raggiungendo il limite massimo dei 120 giorni previsti dalla legge. La richiesta degli ulteriori sessanta giorni è stata chiesta dalla società con la motivazione che sarebbero in corso trattative con un possibile acquirente per l’acquisto dell’area dell’ex ospedale.
La Dng non fa nomi ma fa riferimento ad alcune trattative in corso che potrebbero avere buon esito. La proroga fino a 120 giorni concessa dal tribunale di Venezia avviene spesso, soprattutto nei casi in cui - come questo - l’attività della società in liquidazione è sostanzialmente paralizzata, e non c’è quindi il rischio di produrre ulteriori perdite. Ma è altrettanto vero che, se non vi fossero spiragli, il giudice avrebbe potuto rifiutarla. Nella richiesta di proroga al tribunale la società dell’imprenditore trentino Marcello Carli non avrebbe fatto nomi e cognomi dei possibili acquirenti - essendo evidentemente le eventuali trattative in corso con la clausola di riservatezza - ma sarebbero almeno due le ipotesi sulle quali sta lavorando la Dng per arrivare alla cessione alla presentazione del piano e alla conseguente cessione dell’area, che aveva acquistato dall’ex Usl 12 per 52 milioni di euro, con l’obiettivo iniziale di realizzare un progetto immobiliare che prevedeva la costruzione di tre torri, con appartamenti e uffici. Investimento poi congelato con lo scoppio della crisi immobiliare. Come si ricorderà lo scorso 11 luglio la società aveva fatto richiesta di essere ammessa al concordato preventivo dopo che uno dei tanti istituti di credito si era opposto - rifiutando di togliere l’ipoteca - all’accordo raggiunto con il Comune, che prevedeva la cessione gratuita d alcuni padiglioni (Pozzan, De Zottis, Cecchini) in cambio di una modifica del progetto immobiliare, che aveva anche l’obiettivo di renderlo più appetibile al mercato (con una galleria commerciale di 16 mila metri quadri, la riduzione della residenza e l’introduzione di un albergo) così da sbloccare la situazione. Entro due mesi si conoscerà se le trattative in corso si trasformeranno in un contratto vero e proprio.
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