Ex Umberto I, interventi per la sicurezza
MESTRE. Sopralluogo nel primo pomeriggio di ieri dell’assessore Renato Boraso con Avm e il dirigente della mobilità, Loris Sartori, all’area dell’ex Umberto I, il “buco nero” nel centro di Mestre che attende da anni una riqualificazione che appare sempre più incerte. Dal parcheggio pubblico alla recinzione esterna della grande area abbandonata passando per piazzale Candiani, l’assessore ha voluto vedere di persona lo stato, degradato, dell’area e che ha avuto come risultato l’annuncio di nuove azioni immediate, di ripristino della sicurezza.
Parcheggio. «Per fine mese ho chiesto ad Avm di intervenire con una nuova riasfaltatura delle corsie nel parcheggio perché la polvere che si solleva dal terreno arriva fino a via Einaudi», spiega l’assessore. Nei giorni scorsi, anche sul sistema Iris (segnalazioni manutenzione via internet) utenti del parcheggio evidenziavano che visto il costo della sosta non vale la pena di lasciare l’auto in un’area dissestata, che si riempie di polvere con il bel tempo e che, ad ogni temporale, costringe ad andare a recuperare l’auto guadando file di pozzanghere.
Via Antonio da Mestre. «Occorrerà anche intervenire sui pannelli di recinzione posizionati lungo via Antonio Da Mestre che sono in vari punti pericolanti. E servirà un intervento, concordato con il verde pubblico, per sistemare la pavimentazione della via», continua a spiegare Boraso. «La scelta di piantare alberi di gingko biloba, in passato, si è rivelata infelice visto che le radici si sono propagate in superficie danneggiando ampi tratti di pavimentazione e dovremo intervenire. Così come dovremo sistemare sul lato del Marzenego la recinzione tagliata: qui vengono segnalate persone che entrano di notte, che si bagnano in acqua, che pescano. Sia chiaro: quelli che andremo a fare sono tutti interventi che sono motivati da un evidente problema di sicurezza e questo motiverà le ordinanze di intervento del Comune in un’area che non è di proprietà della pubblica amministrazione, va ricordato».
Padiglioni, ritardo di 8 mesi. Il malcontento, in città, è generalizzato per il mancato passaggio degli ex padiglioni ospedalieri nella disponibilità del Comune, con un ritardo – causa il fatto che le banche che avevano votato per togliere le ipoteche, ora hanno rallentato tutto – che è di otto mesi. La firma dal notaio è attesa dallo scorso gennaio. E gli accordi con il Comune vincolavano l’attuazione della variante (che introduce la possibilità di costruire un albergo e un distretto commerciale nelle torri del progetto Dng) proprio al passaggio dei padiglioni all’uso pubblico. «È vero, le cose stanno così», ammette Boraso. «Il comodato d’uso del parcheggio è di fatto in prorogatio e la situazione generale è di assoluta precarietà. Il sindaco credo sarà costretto a questo punto ad intervenire con fermezza e le banche devono mettersi una mano sulla coscienza e consentire la cessione altrimenti quella variante non sarà pensabile», ammette l’assessore.
Accesso alla piazza. La passeggiata di Boraso è proseguita fino al cancello che chiude l’accesso dal retro della multisala verso piazza Ferretto a fianco dell’Excelsior: «Bisogna verificare se è possibile una riapertura», dice l’assessore che ne parlerà con Gianantonio Furlan, che nei mesi scorsi ha deciso di avviare la pratica di cambio di destinazione d’uso per trasformare l’ex cinema della piazza in uno spazio commerciale.
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