Ex tribunale, scantinati allagati
Pioggia e maltempo, allagati anche i sotterranei dell’ex tribunale di via Trento. Non sono entrate in azione le pompe per espellere l’acqua, in quanto a suo tempo era stato rescisso anche il contratto per la fornitura di energia elettrica. Nei giorni scorsi sarebbero stati utilizzati dei cavi di fortuna che la proprietà dell’immobile ha subito evidenziato adombrando più di qualche dubbio in proposito. Sembra siano stati utilizzati in particolare per azionare un pompa che espellesse l’acqua.
Tutte circostanze che andranno approfondite e poi ad arricchire la causa avviata dalla Ape Srl, di Domenico Finotti, che, assistita dall’avvocato Piero Santin, è già in causa anche per il mancato rispetto del contratto firmato per l’affitto dell’immobile a carico del Comune fino al 2019: 400 mila euro all’anno che il Comune non ha più voluto pagare dalla scorsa primavera, venuto meno l’elemento oggettivo, ovvero l’esistenza di un tribunale a San Donà dopo la chiusura delle sedi distaccate e il trasferimento a Venezia.
La questione si complica e non di poco. La sentenza arriverà a gennaio. In quella data si saprà se il Comune doveva in realtà onorare ugualmente il contratto con la Ape Srl che a sua volta non può pagare il leasing contratto con la Bnl Leasing per il pagamento di un edificio, in via Trento, costato circa sei milioni. I legali sono al lavoro. Il Comune ha accettato di pagare fino a gennaio 2014, poi, essendo stato ancora occupato, anche i restanti mesi fino a maggio, ma anche qui i legali della Ape hanno espresso riserve. Mancherebbero all’appello circa 30 o 40 mila euro di manutenzioni e altri lavori che sarebbero spettati al Comune. E adesso si aggiungono i danni.
L’ex vicesindaco, Oliviero Leo, aveva proposto un progressivo acquisto, sfruttando i soldi già spesi dal 2009 quando fu realizzato, per ospitare gli uffici comunali ora sparsi in vari edifici. Un’idea che era stata presa in considerazione dalla proprietà. (g.ca.)
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