Ex Tombolan-Fava si pensa al recupero ma prima la pulizia
Ex caserma Tombolan Fava, ieri un nuovo sopralluogo del Comune, questa volta con la Protezione civile. E dalla prossima settimana, con l’intervento di Veritas, che porterà alcuni container nella struttura che si trova nella frazione di Fiorentina, inizieranno le prime operazioni di generale pulizia della ex caserma.
Ieri mattina, il vicesindaco, e assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol, è entrato dai cancelli assieme ai volontari della protezione civile, loro stessi interessati a un eventuale trasferimento. Prima di loro sono entrati anche i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate e i vigili del fuoco.
«Il progetto di recupero va avanti», dice Trevisiol, «il sindaco ha già elencato una serie di idee in merito. Il modello è quello della ex caserma di Belluno, per la quale è stato fatto un bando con la possibilità di far entrare numerose realtà e associazioni. Il Comune mette a disposizione l’area, avuta gratuitamente dal Demanio, non chiede nulla, mentre se dovessero esserci degli introiti per progetti remunerativi, una parte, il 50 per cento, andrà allo Stato. Quindi noi ci crediamo».
Nei giorni scorsi, Scegli Civica, con l’ex vice sindaco, Oliviero Leo, quindi la capogruppo in Consiglio comunale, Anna Maria Babbo, avevano discusso a proposito della irrealizzabilità del progetto, mettendo in dubbio fortemente che Agenzia delle Entrate e pompieri abbiano le risorse per permettersi un trasferimento. E hanno parlato di un “buco nell’acqua" in arrivo sull’intero progetto.
Di rimando il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha spiegato che, invece, l’amministrazione comunale sta contattando varie realtà che sarebbero disponibili al trasferimento in questa area molto ampia e con delle strutture già pronte, come ad esempio la ex palestra.
Oltre la Protezione civile, i bersaglieri, le associazioni di musica per i giovani ora a Fossà, il pattinaggio artistico e di velocità. Poi potrebbero arrivare anche delle realtà commerciali, come ad esempio ristoranti o altri locali. Società e gruppi che potrebbero investire nel loro futuro, mettendo risorse proprie per sistemare gli edifici e gli spazi necessari. In un triennio dovrà essere portato a termine questo ambizioso progetto, fermo restando che il sindaco ha anticipato come questa struttura dovrà essere anche una «caserma della solidarietà» che dovrà garantire spazi anche al sociale.
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