Ex Scalera, sogno infranto Restituite tutte le caparre

Sul piede di guerra contro il Comune i 14 assegnatari degli alloggi mai completati «Vogliamo parlare con l’assessorato e avere risposte, che fine faranno le case?»
Di Vera Mantengoli
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 23.01.2013.- Giudecca "Area Scalera".-
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 23.01.2013.- Giudecca "Area Scalera".-

VENEZIA. Hanno creduto di poter realizzare finalmente un sogno, ma, giorno dopo giorno, l’occasione che doveva cambiare loro la vita si è trasformata in un incubo. Non c’è pace per i 14 assegnatari degli appartamenti dell’area Ex Scalera che, pochi giorni fa, si sono visti arrivare una mail dall’amministrazione comunale che in poche righe li invitava ad andare a ritirare l’assegno di diecimila euro consegnato nel lontano 2010 come caparra «considerato che non si hanno tempi certi per i lavori di completamento degli alloggi».

La rabbia montata in pochi minuti non si è affievolita con il passare dei giorni e gli assegnatari, sbalorditi dal comportamento della Direzione Patrimonio e Casa, sono intenzionati ad andare fino in fondo. La prima richiesta è quella di avere almeno un’alternativa dato che ci sono persone che hanno riposto in questo progetto le speranze di una vita. «Per me questa era l’ultima possibilità», spiega una persona con gli occhi lucidi dall’emozione, «perché ho una certa età e quando ho fatto quella richiesta sapevo che potevo pagare l’appartamento e lasciare ai miei figli qualcosa di concreto. Dovevamo entrare a luglio del 2011. Adesso, alla mia età, quali sono le banche che mi aprono un mutuo?». La seconda richiesta è che venga fatto un incontro faccia a faccia con il Comune, come richiesto attorno al 20 settembre, via posta certificata e senza mai ricevere risposta. «Noi vogliamo parlare con loro», hanno ribadito i fratelli Minghetti, «perché non solo sono andati fuori norma nel rispondere dopo il tempo previsto, ma nella lettera ci comunicano che il rapporto è finito, senza fissare l’incontro richiesto e che ancora vogliamo».

La terza richiesta è quella di sapere se l’amministrazione comunale abbia mai pensato a una strategia di risposta nei confronti di Acqua Marcia, proprietaria dell’area Ex Scalera e del Mulino Stucky.

«Il Comune è sì o no garante?», proseguono i Minghetti, «Com’è possibile che non si sia pensato di chiedere delle motivazioni ad Acqua Marcia? Che fine faranno quegli immobili?». L’area doveva ospitare 50 appartamenti, 25 che il Comune avrebbe venduto al prezzo che voleva e 25 rivolti alla cittadinanza per favorire una casa a chi vive quotidianamente la città. «Stanno perdendo dei veneziani», concludono i cittadini, «molti di noi saranno costretti ad andarsene se non si trova un’alternativa».

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